"Manfredini con le sue affermazioni in merito alla nomina del nuovo segretario dell'autorità portuale, dimostra di conoscere il Porto della Spezia quanto un alpinista della Val d'Aosta". Risponde con una battuta ironica il candidato a sindaco dello schieramento di centro destra Pierluigi Peracchini alle accuse mosse dall'avversario targato PD prima di entrare nel merito della vicenda. "Innanzitutto tengo a precisare che, a differenza di Manfredini, io non ho mai fatto politica e che quindi il manuale Cencelli è piuttosto in uso a lui quando, per esempio, si è accomodato nella poltrona di Presidente del consiglio comunale e prima ancora di assessore in rappresentanza dell'esiguo numero di voti presi dal PSI alle elezioni amministrative passate.
Poi se Manfredini fosse stato attento nella lettura delle mie dichiarazioni, avrebbe ben potuto comprendere che io non ho mai lamentato la mancata assegnazione al mio schieramento politico di alcuna poltrona bensì alla mancanza, nei due incarichi targati PD, di qualsiasi rappresentanza manageriale spezzina. Ma quello dell'offesa al patrimonio umano e professionale della nostra città è un costume assai diffuso nel Partito Democratico spezzino. Se ancora non se ne fosse accorto, Manfredini dovrebbe guardare per esempio ai manager di Acam e Atc, nominati dalla maggioranza politica del Partito Democratico, che sono stati pescati ben fuori provincia.
Il successo del porto della Spezia, del tutto ignorato da Manfredini impegnato solo a indossare i costumi della sfilata del Palio del Golfo, è il risultato dei sacrifici di generazioni di lavoratori e di uomini e donne d'impresa che hanno investito risorse e capitali in favore della sua crescita e del suo sviluppo. Non tenere conto proprio in queste nomine è quanto di più grave potevano fare i suoi azionisti di coalizione rappresentati da Paita e compagni".
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