"Sul futuro dei servizi pubblici locali ossia su quei servizi primari che devono essere garantiti a tutta la cittadinanza senza distinzione alcuna e che sono alla base del benessere di una comunità, è assolutamente necessario che tutti i candidati si esprimano in modo chiaro. L'eredità lasciata dal PD nel gestire questo patrimonio collettivo è pesantissima e forse manca il coraggio di pronunciarsi per dire che cosa farà dell'acqua, dei rifiuti e del trasporto pubblico spezzini. Continueranno a svenderle, svuotarle nella logica del Mercato, della Finanza, dell'austerity, dove tutto diventa profitto anche ciò che dovrebbe esser accessibile a tutti?
Siamo coscienti che i danni fatti fino ad oggi, tanto da chi doveva avere la responsabilità amministrativa, quanto da chi doveva esercitare poteri di contrattazione sindacale sono enormi.
Dal Partito Democratico che ha sposato sino in fondo il credo liberista praticando la politica dello struzzo, cercando come scorciatoia la sola svendita dell'azienda ai grandi colossi quotati in borsa, che per ACAM ad esempio terminerà con la cessione (o meglio la svendita) ad Iren.
Critichiamo a nostro malincuore quelli che debbono esser i difensori dei lavoratori per l'oggi e per il domani; l'aver accettato sempre accordi al massimo ribasso, accontentandosi dell'uovo e mai della gallina, rassegnandosi alle svendite e privatizzazioni senza lottare per l'affermazione di piani industriali credibili. Dobbiamo forse credere che in questi anni si è pensato solo al proselitismo sindacale da usare come trampolino di lancio di campagne elettorali? No non vogliamo crederlo e vogliamo invece pensare che si è trattato di un adeguamento alle logiche di mercato che non sono tollerabili e che sono perdenti per i lavoratori di oggi e di domani.
Risulta grottesco pertanto, il fatto che oggi la quasi totalità delle proposte elettorali in campo siano gli stessi che si sono resi responsabili e corresponsabili di un disastro gestionale e politico senza precedenti.
Come la Spezia Bene Comune, che sostiene la candidatura a sindaco di Massimo Lombardi, riteniamo che ad oggi l'unica via possibile di cambiamento, seria, responsabile e che tuteli i diritti dei lavoratori e dei cittadini utenti passi da alcuni punti semplici ma estremamente concreti: a partire dall'eliminazione di ogni società superflua e ridondante, con il taglio di ulteriori consigli di amministrazione, fino ad arrivare alla conversione delle fondamentali le società partecipate pubbliche (Acam e Atc), in cui il comune di Spezia è azionista di maggioranza, mutandone la ragione giuridica da Spa in ente pubblici strumentali, in azienda speciale di diritto pubblico, sull'esempio attuato dalla giunta De Magistris a Napoli, rispettando la volontà popolare sancita dal referendum del 2011".