“Si tratta tanto di questioni puntuali legate all'organizzazione di singoli servizi, quanto di temi di carattere generale relativi ad una più complessiva riorganizzazione del sistema sanitario provinciale. Partendo da quest'ultimo punto chiedo, infatti, alla Giunta ligure di fare chiarezza una volta per tutte sulle intenzioni rispetto alla realizzazione di una vera e concreta integrazione tra il nosocomio spezzino e quello sarzanese. Oggi la politica sanitaria regionale, troppo impegnata nella gestione delle emergenze e molto meno su una reale attività di programmazione, pare voler tralasciare gli investimenti sul territorio. La rassicurazione sui 200 posti letto che rimarranno a Sarzana non è sufficiente. Serve un quadro chiaro di come si vuole organizzare i servizi. Tanto più che, invece, su singole questioni sono mesi che segnaliamo criticità e uno stallo preoccupante. Mi riferisco, per esempio, ancora al mancato trasferimento del day hospital oncologico, sebbene i lavori siano conclusi da mesi e chiedo, pertanto, con quali tempi si pensa di procedere all'attivazione del servizio. E ancora chiedo conto della mancata integrazione di 7 posti letto nel reparto di geriatria, per arrivare ai 32 previsti, piuttosto che dell'avanzamento a rilento dei lavori per la conclusione dell'Rsa e dell'Hospice. Vorrei capire se l'investimento è sufficiente al completamento dell'opera o se servano altre risorse e, soprattutto, se l'idea iniziale è rimasta tale o se sono in atto cambiamenti.
Rispetto poi al prossimo potenziamento del reparto di medicina con l'incremento del numero dei medici, vorrei sapere se la regione intende lavorare alla riapertura dell'ambulatorio di medicina, servizio territoriale importantissimo che consentirebbe di seguire la convalescenza dei pazienti post dimissioni, limitanto accessi successivi al pronto soccorso.
Infine la situazione dei Distretti 18 e 19. Ci sono emergenze da risolvere: il personale che va in pensione non viene sostituito come, per esempio, la caposala delle cure primarie del DSS 19 e la responsabile del consultorio; mancano due medici nel DSS 18 e uno nel 19. E poi è palese l'assenza di investimenti ulteriori nei servizi territoriali e il totale disinteresse verso i presidenti e i direttori dei distretti che non sono mai stati incontrati. Occorre potenziare l'assistenza sanitaria sul territorio, non soltanto risolvendo le emergenze descritte ma ampliando l'offerta dei servizi, necessari per ridurre il numero di accessi in ospedale.
Spero che arrivino risposte chiare tanto sull'esistenza e l'entità delle problematiche segnalate quanto su possibili soluzioni per risolverle. Vogliamo concretezza nell'interesse dell'intero sistema sanitario e, soprattutto, dei cittadini utilizzatori dei servizi”.