Una coalizione a ranghi compatti, quella che sostiene Guido Melley nella corsa a candidato sindaco e che si è presentata ufficialmente questa mattina alla stampa.

“Una non notizia” come la definisce Michele Fiore: nonostante mancasse l’ufficialità, il sostegno di Possibile e Sinistra Italiana all’ex presidente di Spezia Risorse era già cosa nota da tempo. Come anche quello del consigliere regionale fuoriuscito dal M5S Francesco Battistini, stamattina in compagnia del deputato di Alternativa Libera Massimo Artini, anche lui ex M5S.
SI e Possibile rinunceranno a presentare i loro simboli politici, per cercare di concretizzare fino in fondo quello che descrivono come “un progetto civico in senso puro”.

“Sosteniamo Melley per ragioni sia di natura politica che programmatica – spiega Fiore – Fin dal principio cercavamo un profilo che fosse civico in senso puro, non civico in qualche modo camuffato. Melley lo è, al di là del suo passato di amministratore, peraltro di successo, ma senza nessuna tessera di partito”.

No ai simboli politici, sì invece a candidati all’interno della lista che fanno riferimento alle diverse forze politiche: “Noi in questo progetto rappresentiamo la parte più prettamente politica – continua Fiore - ma nella lista di Guido Melley non troverete i nostri simboli. Ci saranno però anche candidati iscritti ai partiti. Però vorrei rimarcare come in un periodo in cui ogni partitino rivendica sempre i propri posti, noi invece non abbiamo chiesto nulla e ci siamo semplicemente messi a disposizione di questo progetto. Il merito e la competenza sono gli unici requisiti che abbiamo chiesto a Melley di rispettare”.

Eppure le critiche, anche dure, a Melley non sono state risparmiate: “non è il nuovo, è stato assessore e presidente di Spezia Risorse, ha grosse responsabilità politiche”, gli hanno rinfacciato da più parti.
Ma Fiore rintuzza le critiche: “Su Melley ne abbiamo sentite un po’ di tutti i colori: è milionario, è massone, è di destra (“Io sono di centro”, ha detto in realtà Melley qualche giorno fa, ndr). In realtà Guido è una persona molto umile, con una grande capacità di ascolto e sarà in grado di tenere fuori da Palazzo Civico tutti i piccoli gruppi di interesse”.

“Certamente non potremmo lasciare questa città in mano al centrodestra o peggio al M5S. Darei indicazione di votare il Partito Democratico”, aveva detto Melley qualche giorno fa al Secolo XIX riguardo all’eventualità di un ballottaggio PD-centrodestra.
Come si concilia l’affermazione di Melley con il sostegno di forze politiche come Sinistra Italiana e Possibile, non propriamente in buoni rapporti col PD?
“Anche sul tema del ballottaggio se ne sono sentite di tutti i colori. Come forze politiche al ballottaggio non faremo alcun tipo di apparentamento – precisa ancora Michele Fiore, in contrasto con le parole di Melley - Anche perché siamo convinti di avere tutte le capacità di poter arrivare noi al ballottaggio”.

I punti cardine su cui Sinistra Italiana e Possibile hanno trovato l’accordo con Melley, come ha spiegato stamani il segretario provinciale di SI Giacomo Pregazzi, sono essenzialmente quattro: la lotta alla povertà e alle disuguaglianze, i gravi problemi in materia di sanità nello spezzino (a partire dalla costruzione del nuovo ospedale al Felettino), l’ambiente (con un’attenzione specifica da un lato ai disagi dei quartieri del levante, dall’altro ad un waterfront che dovrà comportare meno cemento possibile) e poi, ultimo non per ordine di importanza, il lavoro, soprattutto il dramma della disoccupazione giovanile.
Quello di Melley non è un progetto a se stante, ma rientra in un disegno politico più ampio che alle amministrative dell’11 giugno coinvolgerà tutta la Liguria, con al centro la parola “civismo”. Con il dichiarato obiettivo, alla Spezia, di arrivare al ballottaggio.

“Questo è un progetto che rientra in un’iniziativa più generale in Liguria in vista delle prossime amministrative – chiarisce il consigliere regionale di Rete a sinistra Luca Pastorino - So che la parola “civico” è inflazionata, ma di fatto oggi c’è bisogno di questo. È l’unico modo per fare una proposta minimamente interessante a questa tornata. Anche se vedo che in questa lista ci sono un po’ troppi sampdoriani – scherza Pastorino - lo dico da ex sindaco di Bogliasco”.

“Quello di Spezia non vuole essere un progetto singolo – conferma Battistini - ma un laboratorio che mira a mettere insieme forze politiche alternative al PD, che parlano una lingua fatta di partecipazione, trasparenza e meritocrazia, tutti valori che, per quanto mi riguarda, mi hanno sempre accompagnato nel mio percorso”.

Non solo La Spezia, quindi ma anche Genova - dove l’ex consigliere comunale del M5S Paolo Putti sarà candidato sindaco con la lista “Chiamami Genova”, sostenuto da Possibile a Sinistra Italiana - Arenzano, Chiavari e persino Luni (a testimoniarlo questa mattina la presenza dell’ex M5S Andrea Fantini, candidato sindaco nel comune ai piedi delle Alpi Apuane) .

“Il metodo partecipativo dovrà essere al centro del governo della prossima amministrazione – aggiunge Battistini - Il palazzo comunale dovrà veramente essere un palazzo di vetro, non è solo uno slogan. E poi la giunta, nel caso Melley diventasse sindaco, non verrà fatta col manuale Cencelli, ma premiando il merito e la competenza”.