"La vittoria di Renzi tra gli iscritti nella provincia della Spezia (sul solco di quanto accaduto a livello nazionale e regionale) è un risultato importante, che premia un percorso politico riformista e moderno. Una soddisfazione grande per un esito che non era così scontato in partenza, visto che il maggior competitor di Matteo – il ministro Andrea Orlando – è spezzino e quindi giocava in casa. Ma la mozione Renzi è riuscita comunque a sfiorare il 60% dei consensi, dimostrando che gli iscritti al Partito Democratico chiedono più unità e vogliono continuare il cammino di riforme iniziato tre anni fa. E' chiaro che dopo la sconfitta del sì, tante persone si sono rese conto dell’occasione persa dal nostro Paese e di come una parte del fronte del no interno al Partito Democratico avesse già intenzione di produrre la scissione, che qualche mese dopo è effettivamente avvenuta.
Il risultato spezzino è il frutto del grande lavoro collettivo fatto in queste settimane dall’area renziana del partito. Una vittoria costruita giorno per giorno, all’interno dei circoli, grazie a un confronto continuo con gli iscritti. Sono state settimane molto piene per tutti. Anche per la concomitanza del congresso e della scelta dei candidati alle elezioni amministrative a cui abbiamo dato un contributo nel nome dell’unità del centrosinistra. Perché questo è stato l’obiettivo che ci ha guidato fino a questo momento: l’unità. Una parola che fa parte del nostro Dna, ma che rappresenta anche il futuro del Partito Democratico e di una coalizione riformista, che intede governare a livello locale e nazionale.
Chiusa questa prima fase del congresso del Pd, l’area renziana spezzina si è messa già al lavoro per le primarie aperte fissate il 30 aprile".