"Non possiamo che dirci soddisfatti dell'imminente spostamento del reparto di geriatria negli spazi della ex Don Gnocchi, locali come noto già dotati di impianto di condizionamento, così come la possibilità di potenziare l'area medica e quella chirurgica. Si tratta di priorità segnalate recentemente dal sindaco Cavarra e che sappiamo essere urgenti per il buon funzionamento del reparto e del nosocomio nel suo complesso. Il fatto che la Asl sembri intenzionata a recepirle è senz'altro positivo. Tuttavia, proprio nella prospettiva di questo potenziamento, mi preme segnalare alcune criticità che devono con urgenza essere risolte. Le sale operatorie lavorano solo al mattino e non il pomeriggio. Questo perché é presente soltanto un infermiere, mentre ne servirebbero due per sala. In questi giorni stanno arrivando alcuni infermieri da Spezia per sopperire a tale mancanza ma si tratta, evidentemente, di una soluzione tampone al momento priva di prospettiva.
Servono subito infermieri per risolvere in modo stabile e una volta per tutte questo problema. Teniamo conto che gli ambulatori programmano circa 50 interventi d'elezione a settimana mentre le sale operatorie ne eseguono soltanto 35. Ciò ha prodotto una lista d'attesa di circa 400 pazienti tant'è che in questo periodo stanno chiamando le prenotazioni di maggio 2015. Le sale effettuano 700 interventi l'anno mentre potrebbero eseguirne almeno 100 in più. Tale lista d'attesa, è palese, favorisce le fughe verso la vicina Toscana che oggi costituiscono il 40% per un valore di circa 200 mila euro che se ne vanno in un'altra Regione e che potrebbero, invece, essere reinvestiti qui. E ancora, per quanto riguarda il reparto di chirurgia, serve almeno un medico in più dedicato esclusivamente al San Bartolomeo. L'investimento sul personale appare oggi condizione indispensabile per poter, da un lato, sfruttare a pieno le potenzialità dell'ospedale e, dall'altro, fornire ai cittadini un servizio congruo alle loro richieste. Riconosco che un passo importante è stato fatto. Ora occorre, però, farne un altro se si vuole che il potenziamento dell'area chirurgica sia effettivamente realizzabile".