A poche settimane dalla elezione del nuovo consiglio provinciale sentiamo il dovere di rivolgere un appello ai rappresentanti politici che siedono sui banchi di un Ente condannato a morte dai folli tagli imposti dalle finanziarie negli ultimi anni affinché tutti insieme chiedano una risposta forte al Governo per un'Istituzione privata della sua dignità e costretta a lasciare al freddo gli studenti.
Le recenti proteste che hanno giustamente portato in piazza centinaia di studenti mettono in luce non solo l'impossibilità della Provincia di dare risposte alle esigenze minime ma anche di progettare una qualsiasi attività di riqualificazione su strutture sulle quali non si riesce quasi più a garantire neppure l'ordinaria manutenzione.
E' davvero questo un Paese che pensa di investire sulle giovani generazioni lasciando che si formino e studino in ambienti freddi e inadeguati?
La questione della scuola ha raggiunto in questi giorni la ribalta della cronaca, ma la stessa cosa si può dire dei 600 km di strade provinciali che la Provincia non riesce a manutenere e versano da molto tempo in condizioni disastrose.
L'esito del referendum ha ribadito il rango costituzionale della Provincia che ad oggi svolge funzioni essenziali per il territorio (ambiente, viabilità, edilizia scolastica, sismica) e deve essere messa in grado di adempiere ad esse in maniera efficiente.
Per questo motivo al Governo si devono chiedere risorse economiche e lo sblocco della capacità assunzionale. Senza soldi e senza le adeguate professionalità le Province sono infatti destinate ad essere più un problema che una risorsa per i cittadini e questo è semplicemente inaccettabile.