Forse il problema è che il vero assessore non è lei ma Walter Locatelli, commissario di Alisa, visto che tutte le decisioni passano da lui, con un accentramento totale che taglia fuori i territori. Se le cose non funzionano non è certo colpa di medici e infermieri, che fanno il possibile per sopperire alle mancanze di una governace totalmente incapace di affrontare l'emergenza.
Nella sanità ligure oggi mancano un'idea e una programmazione, si naviga a vista e appena accade qualcosa di particolare, come il picco influenzale di questi giorni, si scatena il caos.
Sulle barelle, per esempio, sappiamo che da tempo l'Asl 5 ha chiesto di poterne acquistare di nuove, ma la gara, gestita ancora una volta a livello regionale, non è mai partita.
Un altro esempio di questa disorganizzazione è ciò che sta accadendo alla Pediatria dell'ospedale della Spezia: il reparto è stato trasferito momentaneamente a Traumatologia per un intervento di riqualificazione, ma i lavori, dopo tanto tempo, non sono ancora partiti e visto che nell'ospedale gli spazi sono compressi, ritardi come questo generano problemi in tutta quanta la struttura.
Anche al San Bartolomeo di Sarzana le criticità non mancano. I lavori previsti per l'attivazione dell'Intensità di cura non sono mai iniziati, anche se il progetto esiste ed è stato finanziato da tempo. Al momento è tutto bloccato. Così come il day hospital dove i lavori per le nuove sale sono finiti da sei mesi, ma gli spazi rimangono inspiegabilmente chiusi.
Tutta la macchina sanitaria spezzina è vittima di un impasse decisionale che sta bloccando da mesi gli ospedali. Liti, faide interne, dimissioni annunciate e poi revocate, prevaricazioni dei ruoli stanno rendendo la vita impossibile ai pazienti e al personale sanitario.
I consiglieri regionali del Pd Raffaella Paita e Juri Michelucci