Secondo i consiglieri del Partito Democratico questa norma, oltre a ricalcare pedissequamente leggi analoghe presentate dalla Lombardia e dal Veneto e puntualmente impugnate dal Governo in quanto incostituzionali, "è il tentativo maldestro di cavalcare la paura e i timori delle persone, iniettando valori e principi che non hanno nulla a che fare con la storia del nostro territorio. Invece che unire, questa legge ha l'intento di dividere e creare tensioni".
I consiglieri del Partito Democratico sottolineano come "tutti i cittadini possano, secondo la Costituzione, professare liberamente la propria religione. Questa legge, invece, lede tale diritto. E lo fa non solo nei confronti dei musulmani, che poi sono il vero obiettivo di questa norma, ma di tutte quante le confessioni, compresa quella cattolica. Prevedere che i circoli culturali religiosi abbiano una lunga serie di limitazioni (dall'installazione di impianti di videosorveglianza ad alcune regole architettoniche particolari in merito alla loro realizzazione) danneggia anche gli oratori e le sedi dell'azione cattolica, che di certo non soddisfano tutti questi criteri (visto che nessuno gli ha mai chiesto simili oneri). Tutto ciò per dire che questa legge, oltre a candidarsi a essere l'ennesimo provvedimento varato da questa amministrazione a essere impugnato dal Governo, è anche una norma oscurantista, che ci riporta indietro di decenni".