Avevo cercato nel convegno del 19 luglio di spiegare che il parco di Montemarcello- Magra-Vara non si sente "figlio di un dio minore" sia in termini naturali che paesaggistici, sia in termini storici, 6000 anni rappresentati, dai Liguri-Apuani, ai romani, al Medioevo, al risorgimento, alla resistenza, tramite vestigia importanti e visitabili; ma soprattutto culturali, in questo senso in un cerchio magico che va da Bocca di Magra (cenacolo Enaudi) a Montemarcello, a Tellaro (Soldati, Lawrence), Lerici (cenacolo Bompiani), Trebbiano (Jean Paul Sartre, Simone de Bovoire).
Vedo che tutto ciò non è bastato ed ancora si insiste a non nominare il nostro parco, che ricordo è in provincia di La Spezia.
Ora io condivido sia il senso del distretto che quello dell'area vasta, ma credo che il punto centrale sia quello dei due parchi che insistono sul territorio, nella loro autonomia ma apportando le rispettive potenzialità.
Ricordo l'intervento del presidente del Parco dell'Appennino, il quale ringraziava il comune di La Spezia per lo spot gratuito che stavano facendo al suo parco.
Sono convinto che in termini di conoscenza e di comunicazione scontiamo profondi ritardi che cercheremo di colmare, ma mi viene il dubbio che essendo il nostro un parco regionale, l'attenzione del capoluogo sia distolta ed in ultimo non vorrei che anche la sede del Parco in Sarzana susciti un po' di orticaria politica!