Confindustria La Spezia, che nella fase di elaborazione della riforma ha proposto molte osservazioni critiche, ritiene oggi di prendere posizione per affermare con convinzione che uno stato di incertezza costituirebbe un pericolo molto rilevante per la credibilità, la competitività e lo sviluppo del porto spezzino.
Tutte le imprese hanno bisogno di certezze e di riferimenti precisi per poter programmare ed operare e questo vale per il quadro fiscale, per quello normativo, per quello infrastrutturale ed ancor più per quello istituzionale.
Non sappiamo se questa riforma svilupperà effetti di reale miglioramento della competitività dei nostri porti anche perché molto dipenderà dalle qualità degli uomini e delle donne chiamati a realizzarle, ma certo uno stato di permanente rinvio, le cui motivazioni appaiono chiaramente pretestuose, costituirebbe da un lato la dimostrazione che per prima la classe politica non la ritiene necessaria ed urgente dopo annose affermazioni in senso contrario e dall'altra una nuova dimostrazione del distacco esistente tra i comportamenti dei decisori politici e le imprese che lottano quotidianamente in una competizione internazionale sempre più complicata e difficile.
Confindustria La Spezia esprime quindi il convinto auspicio che si dimostri nei fatti l'esigenza di una riforma che riguarda un settore essenziale per l'economia del nostro Paese e della nostra Città.