«Le tariffe sono destinate a coprire il costo degli investimenti – dice il consigliere – Non si capisce, quindi, per quale ragione debbano aumentare se nelle stragrande maggioranza dei casi non vengono fatti nuovi investimenti nel settore».
Precisa Costa: «Ritengo che, in realtà, i cittadini andrebbero rimborsati per aver sborsato, tramite il pagamento delle bollette, soldi destinati a coprire il costo di investimenti realizzati solo parzialmente. Pensiamo ad esempio a quanto pagano i cittadini nella nostra provincia da anni in bolletta per il contributo relativo alla depurazione in zone dove non esiste neppure il depuratore».
Il consigliere puntualizza: «Quando rivestivo il ruolo di sindaco ho sempre votato contro gli aumenti tariffari, per le ragioni che ho esposto: non è giusto scaricare sui cittadini i costi determinati non da investimenti, ma dal fallimento dimostrato da chi gestisce il servizio idrico nella nostra provincia».
Continua il presidente della Commissione: «E' chiaro che esistono problemi relativi agli impianti e alla manutenzione, ma di questo non si possono far carico, ancora una volta soltanto i cittadini». E precisa: «Oltretutto in alcune zone, e tra queste in particolare la Val di Vara, le tariffe dovrebbero essere più contenute, tenuto conto del fatto che sono particolarmente ricche di acque e la raccolta avviene per caduta, senza dispendio di energia. Ma non c'è differenziazione tra le varie zone della provincia».