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immigrazione, Pucciarelli (Lega Nord): "Se ci fosse la volontà politica il fenomeno si potrebbe fermare. L'Italia è diventata l'unico Paese al Mondo in cui la clandestinità è legittimata" In evidenza

Cntinua a suscitare reazioni la nostra intervista a Don Luca Palei (potete leggere qui l'articolo) e le prese di posizione che ne sono seguite. Oggi Stefania Pucciarelli, consigliere regionale della Lega Nord, replica all'opinione di Giorgio Pagano (potete leggerla cliccando qui).

"Mi sento in dovere di intervenire a mezzo stampa dopo aver letto le dichiarazioni di Giorgio Pagano, nelle quali, oltre la consueta retorica immigrazionista a cui per fortuna gli italiani credono sempre meno, viene criticata duramente (e con una certa presunzione intellettuale comune agli esponenti della sinistra) una linea politica e culturale identificabile con quella del mio partito. Cercherò di essere esaustiva.

 

Innanzitutto non è affatto vero che questo flusso "non si fermerà perché non può essere fermato", al contrario non si fermerà perché non vuole essere fermato. Infatti nessuno dei governanti europei, Matteo Renzi in primis ma anche la sinistra radicale (vedi Laura Boldrini), ha fino ad oggi fatto alcunché di concreto per intervenire alla radice del problema migratorio, o quanto meno per smorzarlo a breve termine. La sola soluzione proposta e praticata è stata ed è ancora l'accoglienza selvaggia, che ha trasformato l'Italia nell'unico paese al mondo nel quale di fatto la clandestinità è legittimata, il tutto secondo il principio che, siccome in Africa ci sono focolai endemici di guerra e miseria, dobbiamo trasferire in Italia ed in Europa la popolazione africana, o meglio soltanto quella parte di essa che sopravvive darwinianamente al deserto, agli schiavisti ed al mare (degli altri sembrano non curarsene). Insomma, se qualcuno si aspetta delle soluzioni serie e consapevoli da parte di questo establishment politico, temo dovrà aspettare ancora a lungo.

In compenso la debolezza delle idee espresse dall'ex sindaco Pagano, che in questo caso è soltanto il portavoce di una politica distante dal popolo, è controbilanciata dall'aggressività con la quale sono giudicate le idee altrui. Ho letto con indignazione che "ricacciare indietro queste persone è un progetto criminale che non ha nessuna possibilità di essere praticato". Ma criminale, mi permetto di dissentire, è per me vedere un governo che costringe la marina militare italiana a fare da tour operator agli scafisti libici, contribuendo in questo modo a finanziare gruppi terroristici e miliziani che hanno come massima aspirazione quella di portare la morte nel cuore della cristianità: a Roma. Per quanto riguarda la praticabilità dei respingimenti, poi, l'ex Sindaco Pagano farebbe bene ad augurarsi che la Lega non vada più al governo, perché in quel caso sarebbe sbugiardato.

Inoltre ricordo un semplice fatto storico a chi dichiara che i respingimenti porterebbero ad uno stato perenne di guerra "in tutto il mondo, come la voleva George Bush": se le coste libiche brulicano di terroristi islamici e immigrati pronti a salpare per l'Italia, e versano già ora in uno stato perenne di guerra, lo si deve al caos generato dalla caduta di Gheddafi, a cui anche la sinistra italiana, con il peggiore presidente della Repubblica che l'Italia abbia mai avuto, Giorgio Napolitano, ha contribuIto facendo, come sempre, il gioco degli Stati Uniti e delle potenze straniere a discapito dell'interesse nazionale.

Tuttavia sono contenta che con le sue dichiarazioni Giorgio Pagano ci spieghi perché abbiamo bisogno dei migranti. È in simili discorsi, comuni alla sinistra ed a quella parte di mondo cattolico avvelenata dal multiculturalismo e dal relativismo, che la maschera caritatevole dell'accoglienza cade e si mostra la cruda verità: gli europei non fanno figli, allora importiamo nuovi esseri umani dall'altra parte del Mediterraneo, per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro. Ecco così quelli che una volta erano i difensori del popolo e dei lavoratori lottare in nome della globalizzazione e del capitale, a discapito dei diritti sociali che, con l'invasione di manodopera straniera dequalificata, si stanno abbassando sempre di più. Invece di domandarsi perché una coppia di trentenni ha paura a mettere al mondo un figlio, si pensa bene, in accordo con la famosa frase di Mario Monti secondo cui il posto fisso è monotono, di abbassare ancora di più i loro diritti e anteporre loro l'immigrato sbarcato ieri per soddisfare le esigenze del mercato e, nel mentre, ingrassare le casse di qualche cooperativa.

Per fortuna, ripeto, i popoli europei si stanno democraticamente sollevando contro chi ha tradito il loro interesse".

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