Quando ripenso alle fotografie in bianco e nero impresse sui libri di scuola, non credo si tratti di nostalgia, bensì di memoria. La nostalgia porta sempre con sé una vena di amarezza, la memoria no. La memoria è forte e costituisce la base sulla quale costruire.
Allora penso non tanto al giorno del referendum, quanto piuttosto ai giorni che lo hanno preceduto. Penso alla trepidazione, tutta femminile, con la quale le donne di allora lo hanno atteso, la stessa trepidazione che accompagna ancora oggi i nostri giovani che si affacciano per la prima volta alla cabina elettorale.
Credo che un senso di pienezza abbia pervaso quelle donne che, finalmente, potevano veder riconosciuti i loro sforzi per un futuro migliore. Magari erano quelle stesse donne che avevano combattuto sui monti per la Resistenza.
Ora da donna e da sindaco di un piccolo Comune voglio ricordare le 21 parlamentari donne, le nostre "Madri Costituenti": nove della Dc (Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter Jervolino, Maria Federici, Angela Gotelli, Angela Guidi Cingolani, Maria Nicotra, Vittoria Titomanlio), nove del Pci (Adele Bej, Nadia Gallico Spano, Nilde Jotti, Teresa Mattei, Angiola Minella, Rita Montagnana, Teresa Noce, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi), due del Psiup (Angelina Merlin e Bianca Bianchi) ed una del partito dell'Uomo Qualunque (Ottavia Penna Buscemi).
Per cinque di loro si aprirono le porte della «Commissione dei 75», incaricata di scrivere la Carta costituzionale: Maria Federici, Angela Gotelli, Tina Merlin, Teresa Noce e Nilde Jotti che, trent'anni dopo, divenne la prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Camera.
Su di loro è già stato detto e scritto molto, ma mi voglio soffermare in particolare su due di loro , che vorrei fossero di esempio a tante donne impegnate quotidianamente nelle amministrazioni locali: Angela Gottelli che terminato il suo ruolo di parlamentare della repubblica 1951 al 1958, fu sindaco di Albareto. E Maddalena Rossi che nel 1964 è stata eletta consigliere comunale e assessore ai Lavori Pubblici a Porto Venere e successivamente ne è stata sindaco dal 1970 al 1975.
Il loro protagonismo e la loro attività ci siano da esempio, il loro ruolo e le loro storie siano raccontate alle giovani e ai giovani perché in un paese in cui si fatica ad affermare un punto di vista femminile in politica e nella società quei modelli positivi possono aiutare tutti e tutte