Chiariscono i tre consiglieri: «E' necessaria la riapertura, senza stop, dello Iat e la stabilizzazione dei 5 dipendenti, al momento disoccupati, che dovranno essere stabilizzati, dopo ben 11 anni di precariato, che "qualcuno" ha colpevolmente creato».
«Non ci interessa una soluzione tampone, temporanea: La Spezia ha bisogno di una struttura funzionante, attiva tutto l'anno, visti i dati incoraggianti del turismo che evidenza un consistente segno positivo», ribadiscono i consiglieri, sottolineando che sono in atto incontri con le parti coinvolte nella vicenda ed in particolare con il Comune della Spezia.
Infatti, secondo Battistini, Costa e Pucciarelli le risorse necessarie sono già nelle mani del Comune della Spezia che con la sola imposta di soggiorno incassa circa 500 mila euro l'anno: «L'articolo 2 del regolamento comunale dice con chiarezza che i proventi derivanti dalla tassa di soggiorno, incassata dallo stesso Comune, sono destinati a finanziare totalmente gli interventi previsti nel bilancio di previsione in materia di turismo e promozione della città». E spiegano «Il funzionamento della struttura, inclusa la stabilizzazione dei 5 precari, costerebbe annualmente circa 80 mila euro e cioè il 15 per cento di quanto incassa il Comune con la tassa di soggiorno: stiamo chiedendo al sindaco Federici di fare la parte che gli spetta e di non continuare a scaricare su altri le sue responsabilità; va ricordato che è stata una certa parte politica a consentire che per ben 11 anni 5 lavoratori, ora disoccupati, lavorassero in stato di precariato».
L'ordine del giorno impegna ufficialmente la giunta regionale a prendere una decisa posizione nei confronti del Comune spezzino, affinchè – chiariscono i proponenti – si assuma le proprie responsabilità e agisca di conseguenza.
La preposta seduta di commissione e ulteriori incontri sono già previsti per i prossimi giorni: «La struttura – affermano i tre sottoscrittori dell'ordine del giorno – auspichiamo riapra prima della stagione estiva».