Il Piano di iniziativa pubblica infatti si basa fortemente sulla volontà d'azione degli imprenditori che operano lungo la fascia di arenile in concessione. Come già più volte espresso il Piano trova la soluzione alle criticità del nostro litorale, procedendo attraverso gli investimenti privati. Le osservazioni pervenute verranno formalizzate tecnicamente da parte degli uffici ed esaminate in una Commissione al Territorio speciale che proporrà quelle ritenute accoglibili al voto finale del Consiglio Comunale. Riteniamo che non senza sforzo si riuscirà ad avere questo iter completato entro il mese di marzo.
Nel frattempo però vorrei chiarire numerose "criticità" che sono emerse nei giorni scorsi, soprattutto per fugare i dubbi interpretativi e le distorsioni della realtà che stanno continuando a portare avanti i gruppi di opposizione, primi tra tutti quelli del PD che addirittura fanno sottoscrivere una bugia ai cittadini in una petizione pubblica: il Piano Spiagge non privatizza le spiagge libere, anzi ne aumenta la superficie e le rende maggiormente fruibili. Le spiagge libere sono scomparse proprio negli anni '90 quando i tratti di spiaggia libera tra il Bagno Italia e la Sergiunca hanno iniziato a diminuire anno dopo anno, senza che il Comune guidato da Pisani frenasse l'espansione dei bagni che hanno poi visto nei rinnovi delle concessioni la conferma delle posizioni acquisite. Se le spiagge libere sono diminuite bisogna seguire lo sviluppo storico degli ultimi vent'anni.
Il Piano Spiagge unifica e allarga i due tratti di spiaggia libera oggi attorno al Tropicana, prevede la possibilità della realizzazione di chioschi al margine della spiaggia per convenzionare la pulizia ad un'attività commerciale, e prevede inoltre i corridoi di accesso alle spiagge tra uno stabilimento e l'altro, riducendo (oggi sì) lo spazio alle concessioni private, per massimizzare la fruizione dell'arenile anche da parte di chi non ha un rapporto commerciale con gli stabilimenti.
La possibilità di trasformare le spiagge libere in spiagge libere attrezzate dipende invece da un altro strumento amministrativo che è il Piano di Utilizzo Demaniale (che è in lavorazione da alcuni anni) e che può prevedere di attrezzare le spiagge anche così come sono oggi. Non è volontà dell'Amministrazione occuparsi ora di come gestire le spiagge libere, ma evidente la malafede di chi parla di riduzione delle spiagge libere.
Ugualmente per quanto riguarda la gestione delle scogliere dette "rotonde" e presenti in numero esiguo solo tra alcuni stabilimenti balneari. Anche qui l'intenzione è quella di trovare uno strumento migliorativo dell'offerta turistica. Lo scorso anno con grande dispendio di denaro il Comune ha provveduto alla pulizia straordinaria visto anche il rischio igienico che dette scogliere comportano e la loro pericolosità, la possibilità di legarle ad una concessione, rende sicuramente possibile avere la pulizia del sito ed un suo sviluppo economico.
Le altre osservazioni verranno poi riprese in Commissione al Territorio, anche se quelle politiche sono già state trattate nelle precedenti riunioni di commissione. Verranno trattate anche le osservazioni del Gruppo 5 Stelle, che in effetti è in linea con le altre formazioni della Sinistra amegliese, si discosta solo per una nota aggiuntiva già smentita dagli imprenditori coinvolti e molto interessati, ossia parlano di non appetibilità economica del Piano dimostrando quanto sono avulsi dalla realtà economica e sociale del paese.
Questo piano porta con se la possibilità di rinnovare l'esistente secondo criteri razionali ed ambientali, proponendo soluzioni a problemi antichi. Una volta pronto mostreremo nuovamente alla popolazione il Piano emendato, prima della sua definitiva approvazione. Il punto principale rimane quello che i cittadini di Ameglia avranno solo benefici dalla realizzazione del Piano, sia in termini di vivibilità della frazione di Fiumaretta, sia in termini di aumento dell'offerta di lavoro.