Ottenere una urgente soluzione normativa di riordino del comparto balneare, prima della sentenza della Corte di Giustizia Europea ed avviare immediatamente la consultazione tra le categorie al fine di dare il via ad un tavolo tecnico tra Governo e associazioni, superando così l'attuale situazione di incertezza e che garantisca alle imprese balneari familiari in attività un periodo transitorio di durata non inferiore a 30 anni. E' l'appello lanciato dai Consiglieri Vaccarezza e Muzio in un ordine del giorno che sarà discusso domani durante il Consiglio regionale.
"Durante questo periodo sarà possibile - aggiunge Vaccarezza- esplorare ogni soluzione giuridica in grado di assicurare alle imprese balneari la stabilità necessaria per sviluppare la loro attività, salvaguardando le funzioni di propulsione e garanzia da loro svolte finora nei confronti dell'ambiente, dell'economia e dell'occupazione, evitando ogni sorta di asta o di evidenza pubblica".
Se l'assegnazione delle concessioni attualmente in attività dovesse essere effettuata mediante gara – aggiunge Muzio - le conseguenze patrimoniali, economiche, sociali, occupazionali, ambientali, dirette e indirette, all'interno del comparto regionale e nazionale e nel loro indotto sarebbero devastanti.
"Questo il Governo sembra non averlo ancora capito - aggiunge Vaccarezza - perché continua a temporeggiare nonostante lo scorso anno, (riconoscendo la necessità di una riforma efficace del demanio marittimo, più volte sollecitata e attesa dall'Europa) si fosse impegnato a definire un nuovo quadro normativo a livello nazionale che assicurasse certezze al comparto balneare".
"Il percorso, conclude Vaccarezza, come dimostravano le varie bozze di volta in volta redatte e in possesso dei sindacati di categoria, individuava dei punti fondamentali quali ad esempio la determinazione di un "congruo" periodo transitorio sulla cui durata il Governo non si è mai espresso".
Come in tutte le sedute di consiglio regionale, ricordano i consiglieri, per chiunque sarà possibile assistere alla votazione pubblica.