"Condividiamo la necessità di aggiornare il sistema di allerta, iniziativa già impostata dalla precedente Amministrazione – dichiarano i Consiglieri Regionali Giovanni Lunardon e Luca Garibaldi del Gruppo PD - ma ci domandiamo se cambiare sistema proprio in autunno, durante il periodo delle piogge, sia il momento migliore per garantire la piena operatività ed adeguata conoscenza del servizio. Oppure se non sarebbe meglio accogliere le richieste dei Sindaci e stabilire un percorso più graduale tale da consentire ai Comuni e alla forze di Protezione Civile di organizzarsi e attrezzarsi nel modo migliore per recepire il nuovo modello".
La richiesta di convocazione della Commissione nasce proprio per raccogliere le preoccupazioni dei Comuni, espresse in sede ANCI già nel luglio scorso e successivamente nel corso della riunione della Commissione ANCI–piccoli Comuni svoltasi il 2 di settembre. In quelle sedi i Comuni Liguri esprimevano all'Amministrazione Regionale la necessità di avere più tempo a disposizione per rendere effettivamente operativo tale sistema, attivare l'indispensabile campagna di informazione ai cittadini e adeguare i Piani di Protezione Civile alle nuove regole. Compiti che comportano un aggravio sia in termini di risorse che di organizzazione.
"Le preoccupazioni riguardano in particolare – aggiungono i Consiglieri Lunardon e Garibaldi - la scarsità delle risorse umane ed economiche, soprattutto per i piccoli Comuni, per adeguare alla nuova normativa il proprio Piano di Protezione Civile e gli strumenti di avviso alla popolazione (pannelli, cartelli, ecc.) e il conseguente rischio che Comuni della stessa regione si adeguino alle nuove regole con tempi diversi e disallineati. Inoltre, necessari approfondimenti riguardano l'applicazione della nuova allerta arancione, che lascia molta discrezionalità ai Sindaci sulle misure da adottare (Centro Operativo Comunale sì o no, scuole aperte o chiuse, ecc.) senza che questi abbiano strumenti di analisi e previsione aggiuntivi rispetto a quelli di Regione e ARPAL".
Nel momento in cui si rivendica l'omogeneità del modello di allerta con le regioni confinanti, si rischia una forte disomogeneità di comportamenti tra territori limitrofi della stessa regione e di disperdere preziose e contate risorse economiche, umane e di volontariato in numerose allerte arancioni che i Sindaci, per non farsi trovare impreparati, affronteranno come allerte rosse. Tutto ciò potrebbe comportare inoltre un abbassamento dell'attenzione da parte dei cittadini che in mancanza di una adeguata campagna di informazione "subiranno" numerose allerte arancioni e tenderanno a sottovalutare poi il pericolo maggiore delle allerte rosse.
Dichiara la Capogruppo PD Raffaella Paita: "Riteniamo che ci sia ancora uno spazio di riflessione e siamo convinti che la Commissione consiliare sia la sede utile per proseguire il confronto e per superare dubbi e criticità sull'attuazione del nuovo sistema".
Aggiunge il Consigliere Luigi De Vincenzi: "Siamo inoltre convinti che il nuovo modello avrà un'applicazione virtuosa se tutti gli Enti faranno la propria parte riconoscendo l'autonomia dei Sindaci ma senza scaricare su di loro responsabilità che non possono sostenere senza risorse e strumentazioni adeguate".