La nota del sindaco: "Spett.le Associazione Italia Nostra, è obiettivo condiviso la preservazione della bellezza dei luoghi, incluso il loro arredo verde, mentre non credo che debba discutersi della salvaguardia di ogni singola pianta presente sul territorio nazionale, quando priva di alcuna speciale significanza. Per questo troverei fuorviante concentrare l'attenzione sulla possibilità di conservare alcuni degli esemplari di platano presenti nella Piazza Marconi di Sesta Godano, a fronte della ormai conclamata perdita del motivo ornamentale costituito dall'originario duplice filare.
Le relazioni agronomiche, pur con diversa genesi, sono approdate a conclusioni tra loro coerenti ed il numero di sette od otto piante da abbattere indicato dal Prof. Grande ben corrisponde alle quattro individuate dai periti incaricati privatamente, con l'aggiunta di sole tre o quattro piante tra le nove per le quali questi ultimi hanno raccomandato l'esecuzione di misure strumentali, che il Prof. Grande ha appunto effettuato, con detti risultati. E' evidente che la perdita di sette od otto piante, alle quali aggiungere le due già mancanti, su un impianto originario di venti esemplari renderebbe il doppio filare di platani bello come il sorriso di una persona alla quale manchi la metà dei denti.
Per il nostro paese desidero un aspetto molto migliore, ottenibile solo con un nuovo impianto di esemplari coetanei e posti a distanza tale da consentirne un armonioso sviluppo secondo natura, senza onerosi interventi dell'uomo. Sesta Godano ha oggi la disponibilità di dotarsi finalmente di una piazza pedonale, con parcheggio non più al suo interno bensì lungo il perimetro esterno (dove oggi si trovano i platani): un'occasione che non si ripeterà e che non può essere persa inseguendo nostalgici tentativi di salvataggio di alcune vecchie piante.
Considerazioni, queste, peraltro del tutto superflue alla luce della pratica impossibilità, tenuto conto del bilancio comunale, di provvedere annualmente a quegli interventi che gli stessi periti privatamente incaricati hanno indicato come necessari per il mantenimento delle alberature esistenti. Escludendo, s'intende, di incrementare a questo scopo la pressione fiscale sugli abitanti. Superflue ancor più in considerazione del fatto che, comunque mantenute, le piante già oggi classificate in categoria C rappresentano un pericolo per la pubblica incolumità, destinato ad aggravarsi col loro invecchiamento, e tanto basta a decretare la necessità urgente di eliminare la situazione in essere e mettere a dimora nuove piante, che regaleranno sollievo per molti anni a venire, come i platani hanno fatto ottimamente dacché furono a loro volta piantati, in sostituzione dei preesistenti castagni.
Riguardando i nostri precedenti scambi, trovo infine un poco sgradevole la diffusione che si è scelto di dare alla "lettera aperta" in argomento, pur comprendendo che per un ente rappresentativo di interessi diffusi la legittimazione stessa ad agire sia direttamente proporzionale alla pubblica visibilità. Metodi a parte, ringrazio nuovamente per il sempre gradito contributo dialettico e porgo i miei migliori saluti". (4 settembre)