Dai progetti di cooperazione internazionale con i bambini Saharawi ospitati in paese, fino alla collaborazione con i contadini del sud del mondo nel progetto Terra Madre, passando naturalmente per la mobilitazione durante gli eventi calamitosi (si pensi all'impegno in occasione del terremoto dell'Aquila, e alla splendida amicizia consolidatasi con la popolazione di Assergi), Pignone è stata per molto tempo terra di emigrati , nella nostra comunità vivono e lavorano cittadini stranieri : non c'è stata occasione in cui ci siamo tirati indietro di fronte a richieste di aiuto, e confidiamo sul fatto che anche questa volta,se chiamati – seppure ad oggi con modalità contestabili, e senza nessun coinvolgimento previo – a dare ospitalità ad alcuni migranti partiti dalle coste nordafricane. I quotidiani locali hanno segnalato la possibilità che alcuni privati (non titolari di licenze, né di autorizzazioni alla ricettività) abbiano messo a disposizione immobili in cui poter accogliere migranti fuggiti da teatri di guerra, nell'ambito di un non ben precisato nella tempistica e nella forma programma di asilo . Come democratici saremo superficiali se negassimo che una comunità piccola come la nostra – ancora alle prese con le problematiche post alluvione, che si aggiungono ai tagli importanti nei trasferimenti statali – è stata colta impreparata: al ricco tessuto associazionistico, infatti, non è stata data la possibilità di accompagnare la cittadinanza nel necessario percorso all'accoglienza. La comunità purtroppo non è stata ad oggi informata su quali siano i bisogni effettivi e su quali tipologie di richiedenti asilo si tratti . Al di là del merito della vicenda – su cui ribadiamo ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la la volontà di aiutare persone in difficoltà – ci preme sottolineare i grossi limiti del metodo di lavoro adottato finora: gestire l'immigrazione come un'emergenza continua, infatti, non crea nulla di buono, né per i migranti né per le comunità chiamate ad accoglierli rischiando di ingenerare una paura del diverso che invece deve essere sconfitta . Con il giusto coinvolgimento , i cittadini di Pignone potranno fare la loro parte come sempre perché sia possibile a Pignone come nel resto del paese una vera convivenza civile, chiediamo a tutti il rispetto della comunita' abbassando i toni e senza strumentalizzazioni. Vogliamo ribadire che qui nessuno è straniero:ci impegniamo come sempre a sostenere i valori di solidarietà, la cultura delle differenze, i diritti di ogni donna e di ogni uomo e lavoreremo perché le manifestazioni di xenofobia non trovino spazio nella nostra comunità Il partito democratico di Pignone. (24 luglio)