Il contratto, previsto da una direttiva europea del 2000, vuole essere un nuovo strumento di governance del territorio attraverso cui condividere, insieme ad una serie di soggetti, un accordo di recupero e tutela del tratto terminale del Magra, quello interessato dagli eventi alluvionali. Attraverso il contratto di fiume la Giunta regionale intende promuovere il coinvolgimento dei principali soggetti interessati agli interventi: dal Parco di Montemarcello, all'Autorità di bacino del Magra, dal Consorzio del canale lunense all'Autorità Portuale della Spezia, dalla Capitaneria di Porto fino a tutti i Comuni che insistono sul tratto terminale del Magra e alle aziende che vi operano, oltre alla Regione Liguria. "Ereditiamo una situazione molto complicata – spiega Giampedrone – ma vogliamo subito dare un segnale forte di cambiamento investendo 600mila euro per interventi da decidere insieme ai sindaci dei Comuni interessati. Imposteremo un accordo di programma che in parte riguarderà anche l'asportazione di materiali di sovralluvionamento e la navigabilità della foce, lavori che i Comuni da soli non possono affrontare per la carenza di risorse e che quindi intendiamo aiutare". Dopo l'approvazione di quest'oggi in Giunta scatteranno 60 giorni di tempo per consentire a tutti i soggetti coinvolti di mettere in atto il programma di manutenzione che prevede la realizzazione di un canale navigabile e il dragaggio dell'alveo, oltre alla pulizia dei colatori minori, alla risistemazione degli argini e all'acquisto di idrovore. "Quello che vogliamo proporre è una cabina di regia – spiega l'assessore Giampedrone – in grado di raccordare le realtà locali su obiettivi di tutela, recupero e sviluppo sostenibile del fiume Magra. La messa in sicurezza del tratto terminale del fiume Magra è senza dubbio uno degli obiettivi della nuova Giunta regionale. Insieme alla completa definizione delle opere necessarie con la risagomatura costante del fondo si può ottenere una notevole mitigazione del rischio residuo. Pertanto si ritiene che una corretta gestione passi attraverso il mantenimento delle condizioni di navigabilità e di un'idonea sezione di flusso nel tratto terminale". (10 luglio)