Così Raffaella Paita e Juri Michelucci, gruppo consiliare PD in Regione.
Di seguito il testo dell'interrogazione.
"I sottoscritti consiglieri regionali, ritenuto che le esondazioni di fiumi e corsi d'acqua, riguardanti alcune aree della Liguria, hanno determinato non soltanto danni rilevanti e immediati alle attività produttive ma hanno avuto ripercussioni negative sulle prospettive di lavoro delle aziende purtroppo coinvolte; Considerato che nella base della riconosciuta necessità di ridurre gli oneri a carico delle aziende, la Legge 15 aprile 2015 n. 12 (Disposizioni di adeguamento della normativa regionale) prevede all'articolo 3 che non sono dovuti i canoni di concessione per le aree inondate, qualora si determini un evento alluvionale per il quale sia riconosciuta l'emergenza di tipo b o c, di cui alla legge 225/92; Ritenuto che questa norma significativa e straordinaria debba essere accompagnata da una rideterminazione dei canoni di concessione, in modo che accanto alle agevolazioni previste per le zone dell'entroterra o per favorire la salvaguardia di attività di conservazione e manutenzione del patrimonio boschivo, si introduca una riduzione a regime per le attività che sono state colpite ripetutamente da alluvioni o esondazioni;
Interrogano il Presidente e la Giunta regionale per sapere se, accanto alle misure straordinarie di esenzione dal pagamento del canone, non intendano rivedere la determinazione dei canoni di concessione del demanio idrico, al fine di introdurre a regime delle riduzioni per le attività già colpite da esondazioni o alluvioni". (9 luglio)