L'attacco arriva dalla segreteria provinciale dell'Italia dei Valori.
"Eppure sin dall'inizio della vicenda da molte parti, compresa l'Italia dei Valori, - prosegue la nota IDV - si erano sollevati dubbi sul modus operandi da parte del Comune, che ripercorriamo in breve:
non è mai stata chiesta la VIA (valutazione impatto ambientale); la piazza è vincolata secondo le disposizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio; errata datazione del filare dei pini; problemi di sicurezza per la presenza di "elementi sensibili": scuole, prefettura, poste; l'esecuzione in lotti (durata cantiere prevista 2 anni, previsione come si vede errata ) rendeva problematico l'utilizzo della piazza da parte di cittadini e attività commerciali, con la conseguenza di rilevanti danni economici agli operatori commerciali; totale mancanza di partecipazione della cittadinanza al processo decisionale.
Tutto inutile, si è preferito andare avanti imperterriti su un progetto evidentemente "poco trasparente" sin dall'inizio, tanto da produrre un conflitto tra organi dello Stato, indurre al ripensamento la Soprintendenza dei beni culturali, che con superficialità aveva concesso la prima autorizzazione, che ha poi portato al ricorso al Tar ed infine al Consiglio di Stato per dirimere la vicenda, ed ora al blocco del cantiere da parte della Soprintendenza Archeologica sui ritrovamenti delle fondamenta del teatro Politeama.
E' evidente a tutti che queste vicende produrranno una lievitazione dei costi: infatti è di questi giorni la notizia che fondi stanziati a favore dei quartieri del levante cittadino, per i problemi derivanti dalla centrale Enel, siano stati utilizzati per coprire i maggiori costi derivanti dal cantiere di Piazza Verdi, e produrranno un ulteriore danno economico agli operatori commerciali di piazza Verdi, verso i quali va tutta la solidarietà dell'Italia dei Valori".