"Il Museo delle Statue Stele - prosegue - è un'eccellenza, una realtà che potrebbe essere rilanciata e promossa sui migliori e più visibili circuiti turistici nazionali e internazionali.
Il nostro Museo del Piagnaro dovrà essere il motore trainante dello sviluppo turistico dell'intera Lunigiana.
In questo senso, la scelta del soggetto gestore rappresenta un passaggio decisivo e strategico: una cooperativa sociale di tipo B non ha le caratteristiche per gestire una realtà che richiede alta specializzazione, competenze specifiche, eccezionali professionalità in ambito turistico e culturale.
Gestire il Museo delle Statue Stele non può voler dire soltanto aprire e chiudere il castello, pulire le stanze, staccare il biglietto d'ingresso, come pensa il sindaco.
Gli aspetti qualificanti della gestione del museo dovrebbero essere: la promozione sul mercato italiano e all'estero, l'accoglienza dei turisti e un'assistenza di qualità all'interno della struttura, progetti di didattica per le scuole, una reale integrazione con l'offerta turistica del territorio.
Dare spazio alle cooperative sociali di tipo B è giusto, ma soltanto in ambiti che rispondano alle finalità proprie di queste realtà.
Il sindaco e la maggioranza avrebbero dovuto pensare a una gestione unitaria e complessiva del Museo, capace di tenere insieme servizi come pulizia, apertura e chiusura della struttura e servizi che richiedono alta specializzazione, quali assistenza ai visitatori, istituzione di un book shop all'interno del Castello, didattica e soprattutto promozione.
La procedura per la scelta del soggetto gestore avrebbe dovuto garantire a tutti gli operatori del settore turistico la possibilità di partecipare.
Solo attraverso l'apertura e la concorrenza è possibile individuare chi ha le qualità per offrire il servizio migliore.
Mi sarei aspettato un bando che premiasse la professionalità e il curriculum, invece tutto il contrario.
Per garantire lavoro a pochi, si fa, ancora una volta, una scelta al ribasso, che nel medio e nel lungo periodo penalizzerà Pontremoli e la Lunigiana.
Viceversa, puntando seriamente sulla qualità e sulla promozione del territorio, in prospettiva, crescerebbero benessere e opportunità per tutti".