In particolare siamo rimasti colpiti da alcune dichiarazioni rilasciate dal Signor Polerà; ci pare impossibile infatti che egli, pur operando per motivi di lavoro praticamente per oltre 12 ore al giorno in piazza Verdi, non abbia evidentemente colto alcuni aspetti importanti della vicenda.
Non si può infatti addebitare la causa dei ritardi nella esecuzione dei lavori al Comitato o alle Associazioni coinvolte, in quanto queste hanno unicamente fatto valere i propri diritti di confutare quanto affermato dall'Amministrazione nelle opportune sedi legali.
Appare dunque evidente che tale diritto non ha prodotto neppure un giorno di ritardo nella esecuzione del progetto i cui lavori dovevano terminare in data 31 Marzo 2015 (peraltro quindi saremmo ancora nei termini previsti in cui i commercianti dovevano sopportare e rimetterci dei gran soldi).
E' bene infatti ricordare (e non è ahimè la prima volta che lo facciamo) che le ordinanze di sospensione dei lavori hanno sempre e unicamente riguardato la parte centrale della piazza e dunque che se sulle porzioni laterali di essa si è proceduto a rilento, è per altri tipi di difficoltà incontrate che hanno causato intoppi di ogni tipo.
Nessuno però addebitabile in modo diretto o indiretto alle nostre azioni nelle opportune sedi legali.
Se dunque il Signor Polerà ha visto blocchi del cantiere con persone appartenenti al Comitato o alle associazioni impegnate nel fermare l'azione delle ruspe o degli addetti lo dica chiaramente.
In caso contrario invece la si finisca con l'accusare ingiustamente cittadini che si sono impegnati (ripetiamo in modo del tutto lecito e responsabile) per fare giustamente chiarezza su un progetto fortemente voluto dalla amministrazione e fortemente inviso da buona parte degli spezzini.