Non si capisce infatti il perchè si voglia mettere in pericolo un'intera città considerato che l'infezione Ebola si trova nella sua massima e più pericolosa espressione proprio nella repubblica Sierra Leone. La cosa più giusta e ragionevole sarebbe quella di vietare l'ingresso del cargo nel nostro porto anche perchè se si presentassero dei contagi non denunciati dall'equipaggio la nostra popolazione andrebbe incontro ad una sicura infezione che come abbiamo già visto ha una virulenza subdola estremamente rapida e nel 50% dei casi letale. Ad oggi si è visto che persino gli ospedali più preparati nel mondo non sono in grado di affrontare e arginare anche un solo caso isolato della malattia e dubito che il nostro sarebbe in grado di operare nelle massime condizioni di sicurezza". Così dichiarano il consigliere comunale di Forza Italia Maria Grazia Frijia e Sauro Manucci che continuano: "Abbiamo preso atto della lettera inviata al ministero degli interni ma si parla di misure cautelari come protocollo antii nfezione utilizzando un "forse" per isolare l'equipaggio a bordo della nave e "forse" per trattare le acque di scarico. Il fatto è che con questo virus non si può lasciare niente al caso o ai forse, è troppo pericoloso e contagioso e poi non si hanno chiare notizie sul tempo che dovrebbe trascorrere la nave all'interno del porto, addirittura ci sono voci che circolano sul fatto che dopo un "tot" di giorni, che si sommerebbero a quelli della traversata in mare per raggiungere il tempo di 21 giorni, il personale di bordo potrebbe sbarcare nella nostra città. E se le acque di scarico/zavorra per caso cadessero in parte nel nostro mare? Dal momento che la principale trasmissione del virus avviene tramite i materiali di scarico del nostro organismo e la città vive di pesca, di coltivazione di molluschi e di allevamenti ittici, come potrebbe andare a finire?".
Continuano gli esponenti di Forza Italia: "Per non parlare dei nostri operatori che lavorano presso e per il porto e che vengono a contatto ogni giorno con personale di bordo e contenitori o contenuti provenienti da ogni dove e in questo caso dall'epicentro di un luogo fortemente compromesso che ha subito devastanti perdite.
"L'autorità portuale soprattutto, la prefettura e il comune non dovrebbero esporre la città di La Spezia ad un tale rischio. Vietare l'ingresso come misura cautelare finché si è in tempo, immaginiamo sia l'unica scelta sicura altrimenti si potrebbe assistere o a niente di particolare se tutto va bene e la fortuna ci assiste, o a qualcosa di catastrofico. Le misure cautelari scelte da paesi come l'America che impone l'isolamento dei sanitari anche se privi di sintomatologia al rientro dalle zone maggiormente colpite e parliamo di personale esperto e profondamente coscienzioso in confronto a marittimi che con tutto rispetto non hanno di certo la stessa conoscenza della malattia. A questo punto è necessario fare qualcosa per impedire un simile rischio, vogliamo capire che cosa si pensa di fare e come si pensa di agire per tutelare l'incolumità dei cittadini spezzini", conclude Maria Grazia Frijia.