D'altronde l'Art. 32 della Costituzione Italiana sancisce, appunto, il diritto alla salute di tutti gli individui, quindi teoricamente la Sanità dovrebbe offrire anche pari opportunità a tutti nell'accedere ai suoi servizi e prestazioni, per essere tutti i cittadini sullo stesso livello nella possibilità di curarsi. Purtroppo ci rendiamo conto che non è così, vista l'inefficienza di questo servizio nella nostra Regione e credo, almeno in parte, su tutto il territorio nazionale. Recentemente è stato istituito un numero verde dove i cittadini possono chiamare e prenotare: che fine ha fatto? Funziona o meno? Attendiamo di sapere e avere riscontri, perché ormai i casi di malasanità abbondano. Penso al sovraffollamento dei Dea dei nosocomi genovesi, il Villa Scassi, il Galliera, il San Martino dove, addirittura, spesso ci sono casi conclamati di infezioni batteriche tra i pazienti, come riportato da diversi giornali. Vorrei soffermarmi anche sulle lunghe liste di attesa per visite o semplici esami, oltre che per quelle per una T.A.C o una gastroscopia, dove si può aspettare tra i sei e gli otto mesi per essere chiamati, con costi forse un pò troppo alti per la maggior parte dei pensionati o degli innumerevoli disoccupati, ed anche per parecchie famiglie che vivono di un solo stipendio. Assistiamo purtroppo, a casi di persone che rinunciano a curarsi perché non possono permetterselo. Mi domando: ma la prevenzione, in termini di ricadute di spese sul sociale, non costerebbe meno delle cure connesse ad una patologia conclamata? Potremmo evitare ore di attese nei pronto soccorso per banali emicranie o nevralgie, potenziando non solo la prevenzione, ma anche ridando più funzioni ai medici di base".