"Nonostante l'altolà, dichiarato stamattina dal Presidente Letta, alla restituzione dei 150 euro da parte del personale scolastico e la conseguente soddisfazione per il ritiro di un provvedimento iniquo e senza precedenti, rimane il senso di frustrazione per una decisione in forte contrasto rispetto alle dichiarazioni d'intenti e allarmante sotto il profilo ideologico. Se l'istruzione, come più volte sostenuto dal Presidente del Consiglio, deve essere perno e motore della ripresa economica del nostro Paese, non si comprende la ragione della continua vessazione a cui da molti anni gli operatori del settore sono soggetti. Il blocco retroattivo degli scatti di anzianità, attesi dal personale scolastico dal 2009, attraverso la restituzione di 150 euro lordi mensili fino al raggiungimento della somma (soldi dovuti e già percepiti in busta paga), oltre a costituire di per sé un fatto di eccezionale gravità e a sortire l'effetto di svilire ulteriormente il ruolo degli insegnanti e degli operatori scolastici già duramente colpito in questi anni di tagli e delegittimazione sociale, è sinonimo di una politica miope e contraddittoria, che procede a tentoni e senza una progettualità vera. Auspichiamo che episodi del genere non si verifichino più e che non debbano essere corretti a posteriori. Sulla scuola si deve investire, senza se e senza ma."