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Il Natale degli italiani secondo l'indagine di Confesercenti e Swg In evidenza

Il regalo più ambito che gli italiani vorrebbero dal governo per il Natale 2013? La maggioranza non ha dubbi: più opportunità di lavoro e stipendi e redditi meno gravati dal fisco.
Secondo ilsondaggio Confesercenti-Swg, 26,9 milioni ovvero il 56% dei nostri connazionali indicano come priorità per il paese la creazione di occupazione, mentre ci sono 12,9 milioni, il 27% del campione, che vorrebbero una riduzione del fisco per poter utilizzare al meglio le proprie risorse. Ed a reclamare in particolare la detassazione delle tredicesime sono gli ultrasessantenni, i pensionati. Un Natale ancora difficile ma che non cede al pessimismo, anzi nel quale c’è posto per la speranza in cui si rifugia poco più della metà degli italiani. Una speranza che appare però più forte fra gli ultracinquantenni che fra i giovani, mentre la sensazione di difficoltà è più acuta fra i quarantenni. Sarà il Natale dei regali utili e di tredicesime ancora una volta utilizzate soprattutto per far fronte agli impegni di spesa. Sotto l’effetto di una crisi che ha ristretto vistosamente il numero di coloro che riescono ad arrivare alla fine del mese con il loro reddito.

Natale, le priorità degli italiani
Fisco che oppressione! Babbo Natale pensaci tu, sembrerebbe dire quel 34% di italiani (ben 16,3 milioni) che vorrebbe vedere diminuire l’imposizione sui redditi (Irpef), mentre il 19% vorrebbe vedere detassate le tredicesime. Quota identica a chi invece vorrebbe che fosse più leggera la prossima tassa su servizi e rifiuti, mentre il 14% e il 12% auspicano, rispettivamente, che l’IVA torni al 20% e che si fermino gli incrementi delle accise (problema che secondo il sondaggio sta a cuore soprattutto ai giovani, con evidente riferimento soprattutto ai carburanti).

Domanda: Natale. Cosa chiederebbe al governo?

Domanda: qual è la priorità per il paese in questo momento?

L’atteggiamento verso il Natale: speranza in diminuzione, difficoltà in aumento.

Solo 2 italiani su 10 pensano che sarà migliore dello scorso anno
Al desiderio di più lavoro e di redditi meno tartassati fa da contraltare l’aumento della difficoltà percepita per queste feste. Eppure più di un italiano su due (il 54%) definisce il Natale 2013 come di speranza. Un sentimento che nasce dall’attesa per qualche segnale di ripresa nel 2014 e che vede come capofila la parte più anziana della popolazione (quasi il 70%) mentre si nota meno slancio fra i giovani ventenni (51%). Un dato, quel 54%, che risente comunque della mancanza di un clima di fiducia reale e che quindi risulta in leggero calo del 3% rispetto al pur ‘terribile’ 2012. La quota persa dagli ottimisti si trasferisce a chi definisce il periodo ‘difficile’ che raggiunge ormai il 22% e raccoglie le preoccupazioni soprattutto dei trentenni e dei quarantenni.
 
Ma cresce anche il numero dei nostri concittadini che vorrebbe scommettere su un Natale “di rilancio”, in questo caso invece ad esserne convinta è la parte più giovane della popolazione, che passa dal 4 al 7% del totale. Per quanto riguarda le aspettative delle feste natalizie la maggioranza, il 46%, non vede variazioni (era il 40% nel 2012).Solo il 21%, soprattutto giovani, ritiene che questo sarà un Natale migliore (1% in meno rispetto al 2012) mentre cala nettamente (dal 38% al 32%)il numero di coloro, prevalentemente quarantenni,  che lo ritengono peggiore.

Domanda: Usando una sola parola, come sarà il suo Natale?

Il valore del reddito: sempre meno italiani arrivano a fine mese
Il clima di difficoltà nasce da un evidente disagio: secondo i dati del sondaggio, quest’anno solo il 54% degli italiani (26 milioni) segnala di riuscire a far fronte senza problemi alle spese di famiglia fino alla fine del mese. Una percentuale in calo del 5% rispetto al 2012 e addirittura del 18% rispetto al 2010 (agli inizi dell’acuirsi della crisi economica italiana), quando ce la faceva il 72%. S’infoltisce il gruppo di coloro che arrivano a fatica fino alla terza settimana (il 32%, in salita del 4% sullo scorso anno) ma ci sono anche ben 6,7 milioni che confessano di farcela solo fino alla seconda (il 14%, +1% rispetto al 2012).

Domanda: il suo reddito/della sua famiglia le permette di fare fronte senza problemi alle spese fino a:

Le spese di Natale: il 4% spenderà di più, ma il 45% è condizionato da tasse e crisi
Nonostante le difficoltà, aumenta – anche se leggermente – la spesa degli italiani: il 4% (si raddoppia rispetto al 2% dell’anno scorso) dice che spenderà più del 2012. In questo caso i più guardinghi sono senz’altro gli ultrasessantenni. Ma la maggior parte – il 65% – sostiene che spenderà di meno e fra di essi ci sono molti giovani: un dato che è la conseguenza diretta della recessione anche se appare in calo del 3% in confronto allo scorso anno. Infine quasi un italiano su tre (il 31% in leggero aumento rispetto a 12 mesi fa) spenderà la stessa cifra del Natale passato.

Tredicesime: oltre 42 miliardi, ma servono sempre di più a saldare mutuo e conti in sospeso

Il monte totale delle tredicesime degli oltre 37 milioni di italiani che la percepiscono passa quest’anno a poco più di 42 miliardi di euro, ma si evidenzia un calo della parte utilizzata per gli acquisti: saranno 21 miliardi e mezzo, 140 milioni in meno rispetto al 2012. Cresce l’utilizzo della tredicesima mensilità per pagare mutuo e conti in sospeso: a questo scopo verranno destinati 11, 8 miliardi, il 18,2% in più dello scorso anno, mentre cala la quota destinata alle spese di famiglia (14,7 miliardi, -1,5%) e crolla il risparmio, a cui andranno solo 8.8 miliardi  di euro, l’11,4% in meno.

Tredicesime 2013, totale ed utilizzo (dati in milioni di euro)

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