A margine della presentazione del programma di Marco Bucci, il Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti ha fatto il punto sulla nomina del nuovo presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, nomina che avverrà con tutta probabilità entro febbraio, ribadendo che il porto spezzino manterrà la sua autonomia.
Rixi ha spiegato che ad oggi sono arrivate 500 manifestazioni di interesse per la candidatura a presidente delle 8 Autorità di Sistema Portuale che sono in attesa della nomina. "Parleremo di questo solo dopo le Elezioni regionali, per evitare da una parte di strumentalizzare le campagne elettorali e dall'altra per aspettare che vengano nominati i Presidenti delle Regioni, con i quali dovremo poi trovare una intesa per la nomina dei Presidenti delle Autorità Portuali. Nel caso del Porto della Spezia sarà necessario trovare un accordo sia con il Presidente di Regione Liguria, che con quello di Regione Toscana, quindi si dovranno pronunciare le commissioni parlamentari".
Rixi ha sottolineato che il Presidente che verrà nominato gestirà i Porti della Spezia e di Marina di Carrara, se poi quest'ultimo vedrà un accorpamento con Livorno, si valuterà la situazione. "Il progetto è quello di creare, l’anno prossimo, una gestione di tutto il 'Sistema Italia' e del sistema logistico. Quello che Bucci vede sulla Liguria, noi lo vediamo a livello nazionale”.
L’obiettivo sarà quello di intrattenere rapporti privilegiati con alcune aree geografiche "per consolidare le nostre linee logistiche e il nostro sistema portuale" poiché alle altre nazioni, ha evidenziato il Viceministro, “interessa poco se si sta parlando di Livorno o La Spezia, quello che interessa è parlare con un sistema-paese”.
Il sistema portuale italiano è il primo a livello europeo, ma il primo porto italiano è ben oltre il decimo posto: Rixi usa questo dato per spiegare la propria visione della portualità italiana: "Non ci dovrà essere concorrenza tra i porti, ma sinergia. Siamo noi a dover indirizzare gli investimenti degli operatori. Se vogliamo diventare il secondo pilastro europeo, avere i soldi per gli investimenti su questo quadrante che è quello più promettente a livello mondiale di crescita, cioè il nord-ovest del Paese (Liguria, Lombardia, Piemonte e una parte dell’Emilia), questo è di fondamentale importanza. Ci dobbiamo presentare all’estero come un unico sistema - porto: questa è la scelta vincente".
Su questo perfetto è l'esempio della Liguria, con la "concorrenza" tra Genova e La Spezia e persino i contrasti tra Genova e Savona che fanno parte della stessa Autorità di Sistema Portuale.
“Il Porto della Spezia - spiega Rixi - è nato da una disfunzione del porto di Genova, ma è chiaro che oggi il contesto locale e globale è diverso. Fino a 10 anni fa giocavamo in serie C, oggi giochiamo in A e se vogliamo vincere lo scudetto dobbiamo pensare in un altro modo.
Il problema vero di tutti i conflitti tra le diverse realtà portuali è che quando ci posizioniamo e cerchiamo di fare investimenti fuori risultiamo poco credibili”.
Pertanto, secondo il Viceministro, oggi il sistema portuale deve avere un'autonomia a livello locale, per gestire i rapporti con l’amministrazione del territorio, ma poi ci vorrebbe un coordinamento. Nel caso della Liguria un soggetto in grado di interfacciarsi con tutti i porti della regione, come potrebbe fare un Assessorato alla portualità.