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"Siamo stufi di essere pazienti", diversi partiti politici alla manifestazione In evidenza

Ecco le forze politiche che aderiscono e le motivazioni.

Venerdì 14 giugno alla Spezia si terrà la manifestazione "Siamo stufi di essere pazienti", a difesa della sanità pubblica

L'evento è organizzato dal cartello di Associazioni "insieme per la sanità pubblica" formato da CGIL, Arci, Afap, Circolo Pertini, Manifesto per la Sanità, Cittadinanzattiva, Libera, Federconsumatori, Auser, Forum Terzo Settore, Legambiente, Compagno è il mondo, Associazione Mediterraneo, Raot, Visp, Rete Pace e Disarmo, Associazione Afrodite, Associazione Il Mondo di Holden.

Alla manifestazione aderiscono anche molteplici forze politiche: Partito Democratico, LeAli a Spezia, Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva, Più Europa, Avantinsieme, Azione, Movimento Cinque Stelle.

 

Il Coordinamento provinciale PD La Spezia afferma: "L'obiettivo di questa manifestazione è portare all'attenzione dei cittadini quanto sta avvenendo: ALISA in Liguria ha depotenziato il SSR rendendo inservibile un servizio gratuito per far comprare qualcos'altro, trasformando il diritto salute in un prodotto da acquistare."La privatizzazione della Sanità privatizza i diritti" non è un concetto astratto....è un processo in atto.
La carenza di personale, per le numerose fughe verso altre ASL. La fatiscenza strutturale e la carenza posti letto. L'appalto del nuovo Ospedale del Felettino ancora sotto verifica. Tutto si traduce in bassa attrattività per i concorsi e quindi in liste d'attesa.
Immettere denaro pubblico nelle strutture private, anche se convenzionate, non porta denaro nel sistema e cioè all'interno del SSN.
Perché le strutture private convenzionate obbediscono, legittimamente, a logiche d"impresa ,fornendo servizi solo se fanno reddito.
La Sanità privata convenzionata o assicurativa o semplicemente privata può essere una libera e consapevole alternativa al SSN, ma non può in nessun modo vicariare il SSN, ossia diventare l'unica risposta possibile alla malattia.
Perché non tutti possono permettersi di pagare
Perché in nessun modo la Sanità privata potrà fare quello che fa il SSN.
Il regionalismo differenziato porterà come risultato finale la deriva del SSN in 21 SSR".

 

Il movimento civico LeAli a Spezia aderisce alla manifestazione sottolineando: “Il nostro movimento si è sempre impegnato nella difesa di una sanità pubblica efficiente e contro la privatizzazione della stessa. La manifestazione di venerdì rappresenta una tappa importante di un movimento che da mesi chiede l’abbattimento delle liste di attesa, più posti letto e personale, una migliore organizzazione, il potenziamento della sanità sul territorio ed il nuovo ospedale del Felettino interamente finanziato con soldi pubblici regionali senza gravare sulle case della Asl 5. Chiediamo alle cittadine ed ai cittadini di partecipare in massa alla manifestazione e da parte nostra ci faremo latori nelle Istituzioni della piattaforma del cartello di associazioni “Insieme per la sanità pubblica””.

 

Rifondazione Comunista sottolinea: "Saremo in piazza al corteo "Insieme per la sanità pubblica". Abbiamo aderito perché pensiamo che la situazione della sanità nella nostra Provincia sia ad un punto di non ritorno anche grazie ai governi regionali che si sono succeduti con il colpo di grazia finale della Giunta Toti. Vengono stanziate cifre folli in altri settori mentre si disinveste in reparti fondamentali - come l'istruzione e la sanità pubblica. Si torni ad aumentare le risorse, a fare una programmazione seria ed efficiente, ad assumere lavoratrici e lavoratori, ad aumentare i posti letto, a tagliare le liste di attesa. Da anni la sanità pubblica subisce vincoli alla possibilità di assumere mentre si consente di spendere in beni e servizi dai privati. Con il governo Meloni si prosegue l'opera di distruzione del servizio sanitario nazionale e si danno più soldi alla sanità privata. Mentre la sanità pubblica continua a essere sottofinanziata a livelli molto al di sotto della media europea. La sanità deve ritornare ad essere un diritto per tutte e tutti e non un lusso per pochi".

 

"Come M5S, saremo al fianco dei cittadini alla manifestazione "Siamo stufi di essere pazienti" per una sanità concretamente efficiente che risponda alle esigenze dei liguri. Il centrodestra regionale continua a nascondere la testa sotto la sabbia e a vivere di annunci, negando la realtà. I cittadini spezzini chiedono interventi concreti su liste d'attesa, personale, posti letto, residenze sanitarie, assistenza territoriale e ospedali pubblici. L'appuntamento è per domani 14 giugno alle 17.30 in Piazza Brin alla Spezia", dichiarano il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini con la coordinatrice provinciale del M5S Federica Giorgi.

 

Antonella Franciosi, presidente provinciale Italia Viva La Spezia, e Laura Porcile, segretaria provinciale Azione La Spezia, spiegano: "Aderiamo, sosteniamo e partecipiamo con convinzione alla manifestazione a difesa della sanità pubblica e non temiamo di condividere questo percorso con forze di sensibilità diversa perché crediamo che la sanità sia di tutti e i problemi della sanità spezzina tocchino tutti i cittadini indipendentemente dalla loro preferenza politica. Per questo chiediamo ai Sindaci, a tutti i Sindaci, di partecipare alla manifestazione in rappresentanza delle loro comunità. E chiediamo loro di aiutarci a sostenere il diritto a curarsi nel nostro territorio.  Oggi l'emergenza, anche alla luce del mancato avvio dei lavori del nuovo Felettino, è capire dove i cittadini del nostro territorio potranno curarsi non nel 2028, ma in un futuro prossimo quando il sant'Andrea non potrà più assolvere alla sua funzione. Occorre oggi una strategia per affrontare un'emergenza certa nel suo verificarsi e ormai prossima e di cui nessuno sembra preoccuparsi. Anche per questo saremo alla manifestazione venerdì".

 

 

Il Partito Comunista Italiano sottolinea: "Fin dalla sua costituzione, nel 2016, il PCI porta avanti una campagna per una sanità pubblica, gratuita, di qualità che rappresenti la necessaria risposta a chi, da tempo, persegue, in ossequio alla cultura neo-liberista imperante, ad esempio attraverso il sotto finanziamento del sistema, una politica sempre più marcata di tagli a servizi e prestazioni, un sempre più rilevante processo di privatizzazione, il progetto di un progressivo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale, della subordinazione del diritto alla cura alle condizioni reddituali dei singoli, a chi intende ricondurre anche la salute alla logica del profitto. L'elevato stato di degrado del nostro Servizio Sanitario Nazionale in Liguria, così come in tutto il Paese, è dovuto a convergenti processi di privatizzazione del diritto alla salute (i servizi privati convenzionati raggiungono un terzo dell'offerta ospedaliera, oltre la metà dei servizi di diagnostica e specialistica, la quasi totalità dei servizi residenziali e semiresidenziali, la spesa privata diretta estrae dalle nostre tasche circa 700 € procapite ogni anno, l'espansione di assicurazioni e fondi privati tramite accordi sindacali "copre" ormai 15 milioni di lavoratori.) e all'imposizione di numerosi "lacci e lacciuoli" alla sanità pubblica (tickets, assunzioni al personale ferme ai livelli del 2004, libera professione intramoenia, numero chiuso a Medicina, aziendalizzazione, gestione pedestre delle liste di attesa, etc.).
Il complesso dei fattori citati produce una caduta delle qualità dei servizi, in primo luogo negando l'equità di accesso ai servizi efficaci, determinando poi la spoliazione dell'offerta sociosanitaria nei servizi delicati (salute mentale, salute minori, consultori, etc..) nei piccoli comuni e nei territori periferici, un sostanziale abbandono della prevenzione primaria ambientale connesso con il fatto che per i servizi privati "paga la malattia" piuttosto che la salute, la concorrenza per una risorsa scarsa come il personale, maggiori costi per il pagatore (ASL) rispetto alla erogazione in proprio, difficoltà a verificare nel privato il rispetto di regole contrattuali e requisiti di sicurezza. Questi effetti negativi del privato in sanità sono noti nella letteratura scientifica e quindi il loro verificarsi non rappresenta certo una novità inattesa per gli esperti del settore: certamente stupisce la loro mancata considerazione da parte di chi ha la responsabilità politica di gestire il SSN e crea preoccupazione il fatto che si aggraveranno con il passaggio all'autonomia differenziata.
 I processi di crescente autonomia regionale in materia sanitaria affermatisi nel tempo, e che in tanti, proprio attraverso il processo di autonomia differenziata, intendono spingere ancora più avanti, contemplando sempre più materie e funzioni, finendo con il mettere in discussione la stessa unicità statuale, hanno determinato una situazione che ha portato più d'uno ad evidenziare che nella sostanza si misurano tanti sistemi sanitari quante sono le regioni, mettendo in discussione, nei fatti, la sussistenza di un Servizio Sanitario Nazionale coerente con i principi posti alla base della sua affermazione. Nel nostro territorio, come in tutto il Paese, il diritto alla salute è messo sempre più in discussione; siamo chiamati a difenderlo mettendo in campo tutto il nostro impegno con iniziative, anche condivise come la manifestazione di venerdì, e con una continua attività politica di lotta e sensibilizzazione, a cui come PCI non ci siamo mai sottratti, che sia in grado di attivare appropriati processi di re-impossessamento di quelli che sono i diritti fondamentali.

 

 

 

 

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