La notizia dell’arresto del presidente della regione Liguria Giovanni Toti, del suo capo di gabinetto e di imprenditori e manager di importanti imprese coglie indubbiamente di sorpresa per la dimensione e la gravità delle ipotesi di reato che emergono dalle notizie di stampa.
Quello che non sorprende è la rete di relazioni da cui sarebbero emersi i fenomeni di corruzione contestati al presidente Toti, episodi che da tempo sono stati ampiamente discussi nel dibattito politico senza che il centro destra ligure ne volesse cogliere alcun elemento di criticità.
L’azione politica di Toti che inevitabilmente incideva sull’attività imprenditoriale di alcuni gruppi operanti nel territorio della Liguria, molto spesso si è sottolineato che trovava una corrispondenza politicamente inaccettabile con copiosi finanziamenti elargiti dalle imprese a favore della fondazione che finanzia l’attività politica del presidente della regione e del suo partito personale.
Quanto questo corrisponda a reati spetterà alla magistratura provarlo e giudicarlo, ma che questo sistema fosse politicamente malato ed inaccettabile era evidente e il fatto che la maggioranza politica che sostiene Toti non abbia ritenuto giudicarlo tale rappresenta una responsabilità che deve essere riconosciuta al di là dell’esito finale delle indagini degli inquirenti.
Siamo di fronte ad un vero e proprio “errore di sistema” che sta facendo ripiombare la nostra regione nell’incubo del passato già vissuto quarant'anni fa per le vicende giudiziarie di Teardo.
Tutto ciò ha sempre origine da una incapacità di mantenere una distanza di sicurezza tra il sistema politico che dovrebbe essere orientato al principio della supremazia dell’interesse collettivo rispetto a quello del sistema imprenditoriale “amico”.
Quando questo confine viene considerato un intralcio e la politica assume come primo obiettivo il mantenimento del proprio consenso anche utilizzando il potere finanziario che certe relazioni possono garantire, si continuerà a passare da uno scandalo ad un altro affidando inevitabilmente e tardivamente alla magistratura un ruolo di regolatore di un sistema di potere politico malato e incapace di autoregolarsi.
È per questo che riteniamo sia necessario in Liguria - una regione fragile, governata male a partire dalla sanità - azzerare l'attuale sistema arrivando, nei tempi di legge, a elezioni anticipate.
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