Siamo venuti a conoscenza che l’ufficio Postale di Arcola verrà chiuso al pubblico dal 15 febbraio sino al 29 marzo per lavori di ristrutturazione dei propri servizi. Avevamo segnalato un anno fa il rischio di pesanti disagi per i cittadini e proposto pubblicamente alle Poste di prevedere, durante l’esecuzione dei lavori, la fornitura in loco degli ordinari servizi postali impiegando strutture mobili già utilizzate presso altre amministrazioni postali o sedi provvisoriamente prese in affitto sul territorio comunale.
Niente di tutto questo, le Poste hanno invitato i cittadini a servirsi degli uffici dei Prati di Vezzano, creando un disservizio pesantissimo ai tanti pensionati e cittadini di Arcola.
Ancora una volta le Poste creano seri problemi alla nostra comunità. Dalla consegna ritardata anche per mesi della corrispondenza sino all’odierna chiusura dell’ufficio, un fatto mai verificato nella storia utracentenaria del servizio postale. Altro che innovazione di prodotto e di servizio!
Abbiamo già denunciato la causa principale di questo arretramento del servizio pubblico nella conduzione tipica delle SpA, in particolare quelle quotate in borsa come Poste S.p.A., orientate più verso logiche di profitto che a garantire l’universalità del servizio.
Ma la gravità è dovuta al fatto che il 64% dell’azienda postale appartiene al Governo italiano ed il controllo è esercitato dal Ministero delle imprese e del made in Italy sul livello di efficienza nella fornitura del servizio al fine di garantire la coesione sociale senza discriminazioni tra gli utenti, che Poste Italiane è obbligata ad erogare su tutto il territorio nazionale.
In pratica il Ministro Adolfo Urso, nel caso di Arcola, non ha esercitato adeguati controlli di efficienza sull’erogazione e programmazione dei servizi, provocando discriminazione dei nostri concittadini utenti rispetto a quelli di altri territori.
Per questi motivi chiediamo al Governo di recuperare il proprio ruolo ed esercitare in emergenza le proprie funzioni costringendo le Poste a ridurre al minimo i disagi degli arcolani e, se necessario, a posticipare i lavori sino all’identificazione dei necessari correttivi sociali già proposti.
Il Partito Democratico di Arcola