"Trovo paradossale, per non dire assurdo, il resoconto che la maggioranza di centrodestra ha voluto dare alla seduta 'monstre' di Consiglio sul Piano Socio Sanitario Regionale. Non paghi del danno che hanno fatto ai liguri e alle centinaia di persone audite in Commissione Sanità imponendo la 'tagliola' per impedire la discussione sugli emendamenti, Toti e i suoi hanno avuto l'ardire di accusare noi della minoranza di non aver voluto un confronto, preferendo l'ostruzionismo. La verità è che il centrodestra ha utilizzato scientemente un artifizio per non andare nel dettaglio degli emendamenti di qualità che avevamo preparato: hanno preferito trasformare la discussione sulla nostra sanità in una triste questione di fiducia politica".
Questo il commento del consigliere regionale della Lista Sansa Roberto Centi al termine della maratona di Consiglio regionale sul Piano Socio Sanitario 2023-2025. "Come ho avuto modo di evidenziare nella mia relazione e nei numerosi interventi che ho fatto nelle oltre 26 ore di seduta, il lavoro che avevamo preparato era incentrato sul concetto di fabbisogno, un fabbisogno comparato tra le diverse Asl – sottolinea Centi - La scelta della maggioranza di impedire un confronto sugli emendamenti non ci ha permesso di entrare nel dettaglio di questo tema e di altri aspetti fondamentali per la nostra sanità come il Felettino e il Sant'Andrea alla Spezia e la sorte ancora da chiarire del tutto del San Bartolomeo di Sarzana. Abbiamo potuto discutere solo gli ordini del giorno, che puntualmente la maggioranza ha bocciato in tronco, con l'eccezione del documento condiviso tra tutte le forze di minoranza per richiedere di scorrere ulteriormente le liste dei concorsi Oss, comprese le Oss".
"Nello specifico degli ordini del giorno che avevo presentato e che la maggioranza ha deciso di bocciare – spiega Centi – ce n'era uno che chiedeva di sanare la disomogeneità tra le diverse Asl, che oggi vede una marcata penalizzazione per la Asl 5 spezzina e a seguire per la Asl 1 imperiese. Un altro ordine del giorno richiedeva di far parlare tra di loro Regione e Università sul reale fabbisogno, e poi ancora sulla piazzola per l'elisoccorso all'ospedale San Martino e sulle misure di contrasto alla ludopatia in Liguria".
"Il ricorso alla 'tagliola' da parte della maggioranza di centrodestra è stato quindi un atto gravissimo – conclude Centi - In pochi minuti hanno deciso di cancellare tutto il piano su cui avevamo lavorato mesi in Commissione Sanità e su cui avevamo preparato gli emendamenti, sottoponendoci un piano nuovo da 186 pagine, mai letto prima. Avremmo portato a casa 'zero tituli' come dice il governatore Toti, ma almeno rimanendo in aula 26 ore e 30 minuti a fare il nostro dovere discutendo tutti gli ordini del giorno, non abbiamo mancato di rispetto ai liguri e a tutte le persone audite in questi mesi. Non so quanti dei colleghi di centrodestra oggi possano dire lo stesso, e sentirsi a posto con la coscienza dopo quello che hanno votato ,pur sapendo il reale stato della sanità in Liguria".