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SUNIA e CGIL insieme per lanciare una petizione popolare per il diritto all’abitare In evidenza

di Anna Mori – Tra le richieste un nuovo piano casa per rispondere ad una domanda che chiede affitti sostenibili che preveda la ristrutturazione degli alloggi sfitti, l’acquisto sul mercato privato di alloggi da destinare all’edilizia popolare, il ripristino dei sussidi.

Convocata presso la sede della CGIL La Spezia, una conferenza stampa congiunta SUNIA e CGIL per presentare la petizione popolare per il diritto all’abitare. Presenti il Segretario regionale SUNIA Franco Bravo e il Segretario Generale CGIL La Spezia Luca Comiti.

Il Ministero dell’Interno ha diffuso i dati sull’andamento degli sfratti, confermando le previsioni più nefaste. Nel 2020 sono state presentate agli ufficiali giudiziari 73 richieste di sfratto esecutivo e ne sono stati eseguiti 22, nel 2021 le richieste sono state 178 ed eseguite 54.

I dati relativi al 2022 hanno registrato un aumento del 100% rispetto all’anno precedente sugli sfratti esecutivi con 357 richieste e un incremento del 300% rispetto al 2021 delle esecuzioni che nel 2022 sono state 170.

Le previsioni per il 2023 sembra non saranno migliori, perché si vedranno gli effetti dell’eliminazione di alcuni sussidi, quali il Reddito di Cittadinanza, che intervenivano a supporto del contributo all’affitto.

La preoccupazione è tangibile – ha esordito il Segretario regionale SUNIA Franco Bravo - i dati sugli sfratti sono davvero significativi: per la maggior parte le richieste di sfratto esecutivo sono dovute a morosità incolpevole di famiglie che non riescono a sostenere la spesa per problemi economici. Nella storia della nostra città, mai abbiamo avuto un numero di richieste di esecuzione così alto. A fronte di questo dato – ha proseguito Bravo - il mercato al momento non è in grado di dare risposte in termini di soluzioni abitative alternative: sarebbe necessario avere un patrimonio pubblico più esteso dell’attuale che risulta insufficiente, vetusto, bisognoso di manutenzione, mancano o non funzionano molti servizi interni quali l’ascensore. Inoltre – ha aggiunto Bravo - ARTE cerca di vendere alcune case per trovare risorse utili a ristrutturare gli alloggi che richiedono manutenzione, e così il patrimonio pubblico diminuisce ulteriormente”.

Franco Bravo ha proseguito fornendo alcuni dati: “Nel 2011 sono state presentate 1848 domande per ottenere alloggi di edilizia popolare, dal 2011 al 2023 sono state fatte assegnazioni fino al 463esimo in graduatoria, ci sono ancora circa 1300 famiglie in attesa. Se si divide, poi, il numero delle assegnazioni per gli anni necessari ad eseguirle, in media sono stati consegnati 44 appartamenti all’anno”.

Il Segretario regionale SUNIA ha fatto presente anche che nel 2023 è stato lanciato un altro bando e le domande presentate sono state 2.418. Sulla base di una dichiarazione comparsa sulla stampa, sembra che possano essere assegnati 70 appartamenti all’anno per cui, di questo passo, l’ultimo in graduatoria riceverà la casa nel 2060. In contemporanea, ci sono circa 350 alloggi pubblici sfitti, che possono diventare preda di occupazioni abusive: ARTE quest’anno ne ha contate 14 alla Spezia, un numero mai visto.

A questi problemi – ha sottolineato Luca Comiti - si aggiungono le criticità che devono affrontare i nuclei familiari con donne separate e stipendi molto bassi e che, per questo, non hanno possibilità di affittare appartamenti nell’settore dell’edilizia privata, fatto aggravato, in questi ultimi anni, dalla scarsità di appartamenti disponibili a causa del crescente numero di affitti brevi. Inoltre – ha aggiunto Comiti - l’81% delle donne è soggetto ad un part-time involontario, questo è un dato nazionale che si riflette nella nostra provincia e che porta questa categoria ad essere spesso una delle più colpite dal problema degli affitti”.

Abbiamo bisogno di dare una scossa alla politica – ha evidenziato Franco Bravo - perché i temi relativi all’abitare diventino il primo punto all’ordine del giorno del nostro Parlamento. Per questo abbiamo lanciato una petizione che si propone di raccogliere firme, il maggior numero possibile, che verrà portata in parlamento, chiedendo un’audizione, per illustrarne i contenuti”.

Il Segretario regionale SUNIA ha sottolineato che con la petizione si vuole dare voce a quel segmento di popolazione, il 10-15% afflitto dai problemi dell’affitto, l’80%, infatti, risulta proprietario di casa, e il 4% ha già visto assegnarsi un alloggio. “I problemi economici, soprattutto per coloro che hanno perso il lavoro nel periodo COVID – ha spiegato Bravo - porta ad alcune morosità. In un anno si è calcolato mancati pagamenti per 1 milione e 800.000 euro. Come SUNIA se si tratta di nostri associati, cerchiamo di trovare una soluzione, proponendo ad esempio una rateizzazione”.

Facendo il punto, Bravo ha spiegato che con la petizione popolare viene richiesto il ripristino di un finanziamento pubblico continuo per l’edilizia popolare come contributo all’affitto, un aumento del fondo di sostegno per la morosità incolpevole, nuove costruzioni di edilizia popolare, acquisiti sul mercato privato di alloggi vuoti da mettere a disposizione, ristrutturazione di alloggi già disponibili che richiedono manutenzione straordinaria. ”Chiediamo inoltre una legge che regolamenti gli affitti brevi. I Comuni dovrebbero avere il potere di programmare un numero massimo di unità abitative riservate a questo scopo”, ha spiegato Bravo che ha aggiunto: “Siamo disponibili a ragionare con tutti: chiederemo a parlamentari, assessori, consiglieri regionali e comunali e privati cittadini di sottoscrivere questa petizione. Sarebbe inoltre auspicabile la convocazione delle parti quali ARTE, i sindacati degli inquilini e dei proprietari, le Istituzioni, per trovare una modalità condivisa di gestione della situazione degli sfratti”.

Luca Comiti ha spiegato che questa petizione parte dal SUNIA in collaborazione con la CGIL Nazionale e CGIL La Spezia la riporta sul territorio, in quanto il tema degli affitti e delle disuguaglianze sta all’interno delle corde del Sindacato “per cui scenderemo in piazza con la UIL il 17 e il 24 novembre con due giornate di sciopero articolato. Le disuguaglianze stanno aumentando dopo il COVID e con la crisi delle guerre in Ucraina e Medio Oriente che stanno colpendo anche la nostra provincia”.

Il Segretario Generale CGIL La Spezia ha sottolineato anche che oggi avere un cambiamento di condizione non è così difficile, in quanto è sufficiente la perdita di un posto di lavoro o un cambiamento familiare, come la separazione, per portare una persona ad avere un mutamento radicale della propria condizione economica. “Dobbiamo lavorare affinché l’impatto delle disuguaglianze su questi temi venga meno. Inoltre, oggi è diventato molto difficile anche trovare una casa in affitto per tutte le dinamiche legate agli affitti brevi. Se si trova una casa disponibile, i prezzi sono esorbitanti, quindi diventa complicato, soprattutto se si ha una famiglia da mantenere. A nostro avviso, quindi, è davvero necessario regolamentare gli affitti brevi”.

Luca Comiti ha evidenziato anche la necessità di mettere in campo un piano casa per rispondere ad una domanda che chiede affitti sostenibili, oltre al sostegno agli affitti che è stato azzerato dal Governo. “Questa è una manovra di bilancio che colpisce persone già soggette a difficoltà oggettive, per cui questo è un tema che mettiamo al centro e per cui chiediamo il rifinanziamento. Quindi attraverso la petizione chiederemo al Parlamento e al Governo, di andare a regolamentare il fondo e dare prospettive di abitazione” ha concluso Comiti.

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