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"Sarzana saprà difendere il suo Ospedale? Il futuro del San Bartolomeo", il PD chiede garanzie alla Regione In evidenza

Questo il tema al centro del consiglio comunale di martedì 10 ottobre. Il Partito Democratico invita i cittadini a presenziare alla seduta a partire dalle 15.30.  


Martedì 10 ottobre il consiglio comunale di Sarzana discuterà l'impatto sul territorio del piano socio-sanitario regionale dei prossimi due anni (fino al 2025). Sarà un momento importante per capire quale sarà il destino dell'Ospedale San Bartolomeo, che in questi anni ha subito un importante degrado in termini di strutture e prestazioni.

Una prospettiva di depauperamento riconosciuta sia dalle opposizioni, che hanno chiesto la convocazione dell'assise comunale, sia dalla maggioranza, che "rincorre" le opposizioni con un testo alternativo.

 
Il Partito Democratico chiede che i consiglieri comunali siano messi in condizione di conoscere in dettaglio gli sviluppi del piano sanitario regionale in modo che gli impegni che la Regione si prende possano essere resi noti a tutti, cittadini compresi.

 
Imprescindibile il riconoscimento esplicito dell'ospedale di Sarzana come Ospedale di Elezione: ciò significa che gli sarà attribuito il compito di effettuare interventi programmati nelle diverse specialità. E che non sarà "degradato" a Ospedale di Comunità come invece è indicato attualmente nel piano. Una denominazione che implicherebbe lo smantellamento di diverse attività specialistiche.

 
Tutto questo senza trascurare la predisposizione di un piano di assunzioni, per reintegrare medici e personale sanitario che in questi anni si dimessi o sono andati in pensione.

 
Il testo proposto dalla maggioranza si limita a chiedere – in modo generico – che le attività del San Bartolomeo "siano riportate e almeno ritornino come reparti o servizi a disposizione della cittadinanza la situazione pre-emergenza Covid". Del tutto insufficiente.


Il Partito Democratico, insieme a Sarzana Protagonista, chiede con forza

  • il mantenimento e potenziamento del reparto e dell'attività di chirurgia complessa in diverse aree (chirurgia generale, ortopedia, urologia) incluse le attività connesse di anestesia, rianimazione e miglioramento della sala operatoria;
  • la conferma del mantenimento e sviluppo delle attività ambulatoriali e delle specialità e strutture complesse presenti;
  • l'indicazione dettagliata da parte dell'ASL5 delle attività che saranno definitivamente trasferite al San Bartolomeo, nel contesto della prevista transizione del principale polo sanitario della Provincia della Spezia dall'Ospedale Sant'Andrea (esistente) al nuovo Felettino (da costruire).

A monte di tutto, rimane la richiesta di una conferma esplicita del fatto che la Regione non intenda privatizzare l'Ospedale San Bartolomeo e che sia disponibile a investire in personale e attrezzature per la sanità pubblica.

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