"Non chiederti cosa il tuo Comune può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo comune" è una delle frasi più famose della storia del Novecento, pronunciata da John Fitzgerald Kennedy il giorno del suo insediamento alla Casa Bianca, il 20 gennaio 1961, come presidente degli Stati Uniti d'America.
Questo motto ha una valenza senza tempo e senza luogo: vale anche per noi cittadini dell'oggi, non solo per i cittadini statunitensi di allora.
Ogni gesto posto in essere da un cittadino, piccolo o grande che sia, come raccogliere una cartaccia abbandonata per terra, spazzare davanti a casa o prendersi cura di un'aiuola vicino alla propria abitazione, vigilare sull'ordine pubblico, assume un significato politico, sociale ed è espressione di una qualche forma di preziosa collaborazione.
Nessuno è obbligato ad adottare comportamenti "moralmente giusti" come quelli appena elencati, ma fare parte di una comunità porta dietro di sè anche l'adempimento ad una serie di doveri morali e, in questo senso, cruciale è agire in un'ottica collaborativa.
Proprio la collaborazione sta alla base di una comunità e si dovrebbe concretizzare, non solo tra cittadini, ma anche tra cittadini e amministrazione comunale; si parla di una collaborazione volta ad incrementare la qualità della vita della collettività, del tutto disinteressata, a doppio senso, che sarà stimolata da un continuo gioco di "dare e ricevere".
Quando si sente parlare di occupazione di spazi pubblici o di luoghi dismessi che potrebbero avere un altissimo potenziale ci si chiede spesso se le cose potrebbero andare diversamente e che ruolo potrebbe avere il cittadino: i patti di collaborazione tra cittadini e amministrazione potrebbero essere una possibile risposta a questi interrogativi.
Coinvolgendo attivamente il cittadino nella tutela e nella cura del bene pubblico, l'amministrazione può ottenere un duplice vantaggio: se da un lato il contributo del cittadino può costituire una preziosa risorsa nella riqualificazione urbana, dall'altro lato la partecipazione ad un'iniziativa di pubblica utilità può rafforzare l'educazione civica del singolo.
Stabilito ciò, il cittadino sarà invogliato a collaborare con l'amministrazione comunale per incrementare la qualità della vita della collettività nella quale è inserito, se la stessa amministrazione si rivelerà attenta ai bisogni della collettività e pronta ad agire sempre e solamente nell'interesse dei propri cittadini.
Davide Paolo Poli
capogruppo Insieme per Luni