Il Manifesto per la Sanità Locale scenderà nuovamente in piazza giovedì 15 giugno alle ore 15 sotto il Comune della Spezia, a fianco degli organizzatori del presidio previsto in occasione della Conferenza dei Sindaci per l’illustrazione del Piano Socio Sanitario a cura dell’assessore regionale Gratarola.
Il documento programmatico della giunta Toti per la riorganizzazione della sanità in Liguria dovrebbe partire dal territorio, ed avere come obiettivo, per quanto riguarda l'assistenza ospedaliera, il nuovo presidio del Felettino. Traguardo che però è collocabile, realisticamente, non prima del 2027, per cui bisogna pensare alla lunga fase della transizione; mentre resta a carico degli spezzini il canone da restituire al privato (10 mln di euro per 25 anni), nonostante la decisione del nuovo modello di appalto sia della Regione.
Nel piano si parla della centralità della persona e del luogo dove vive, della gestione della domanda di assistenza, della risposta e delle cure. Ma molto spesso i cittadini devono spostarsi affrontando grandi difficoltà, maggior dispendio economico, oppure rinunciare, salvo, se ne hanno la possibilità, accedere ai servizi privati in zona.
Le risposte individuate per l’ASL 5 non sono soddisfacenti. Il "Gaslini diffuso", che ha visto il personale pediatrico della provincia passare sotto l'istituto genovese, non si è tradotto nell'arrivo in zona di specialisti dal capoluogo ligure, ma nello spostamento dei piccoli pazienti a Genova. Disagi e spese, per i quali lo stesso presidente Toti non prevede rimborsi. Ciò nonostante, ora si ipotizza anche un S. Martino “diffuso”.
Ancora: è incoerente parlare di prevenzione di fronte agli attuali tempi di attesa eccessivi e rischiosi, sia per la diagnostica che per le visite e gli interventi chirurgici. E la lontananza dalla realtà sta nel fatto che il piano non tiene conto che, nella nostra Asl, abbiamo il 30% di personale in meno (tra medici, infermieri, OSS e personale tecnico) rispetto alla media delle ASL Liguri ovvero 10 unità ogni 1.000 abitanti contro i 15,4 degli altri; circa 1.200 unità in meno.
Chiediamo che la Conferenza dei Sindaci esprima parere negativo sul PSSR e comunque richieda come minimo:
- assunzione a carico della Regione del canone di disponibilità al privato per il Felettino
- predisposizione di un piano straordinario di assunzioni;
- ripianificazione della distribuzione delle Case di Comunità, tenendo conto delle esigenze di salute dei cittadini delle aree interne;
- revoca della cancellazione delle “funzioni di elezione” dall’ospedale di Sarzana;
- piazzole di atterraggio dell’elisoccorso nelle aree interne;
- revocare il programmato accorpamento dell’ASL 4 con l’ ASL 5;
- potenziamento dei dipartimenti per le dipendenze ed i servizi di salute mentale;
- miglioramento del sistema di residenzialità, la sua accessibilità e sostenibilità economica, soprattutto per le persone anziane non autosufficienti;
- adeguamento dei posti letto agli standard nazionali sia per le acuzie che per la riabilitazione e le strutture intermedie;
- revoca dei progetti “Gaslini diffuso” e “San Martino diffuso”
- dotare il PSSR, anche per la provincia della Spezia, di un organico e dettagliato programma sulla prevenzione (screening, stili di vita, interventi ambientali, sicurezza del lavoro, etc) con riferimento anche alla individuazione di adeguate risorse di personale
Manifesto per la sanità locale
Insieme per una sanità migliore
