"Proprio mentre alla Camera si discute il decreto Cutro - che tra le altre cose, porterà a uno smantellamento del sistema pubblico di accoglienza gestito dagli enti locali, che funziona, per far nascere nuovi grandi centri dove ammassare le persone in gestione di emergenza, togliendo la possibilità per i richiedenti asilo di essere inseriti nel sistema SAI, con un dispendio inutile di risorse pubbliche e un aumento delle spese stimato in 16,7 milioni di euro per il 2023 - il governo, per un illogico sistema di ripartizione dei migranti tra i porti italiani, costringe la Geo Barents, con 336 persone a bordo, tra cui 52 donne e 80 minori, a altri tre giorni di viaggio e ulteriori sofferenze per chi è a bordo, per raggiungere il Porto di Spezia.
La città sicuramente dimostrerà anche questa volta di saper essere accogliente, ma sfugge la logica dietro questa decisione di costringere decine di donne, bambini e uomini, che hanno già affrontato un viaggio su imbarcazioni precarie, che hanno vissuto paura, spaesamento e dolore e hanno rischiato la propria vita a vivere ancora tre giorni in mare in attesa di toccare terra. Sarebbe stato invece molto più logico e umano, anche questa volta, assegnare alla Geo Barents il Porto più vicino, come chiesto da Medici senza frontiere, per offrire un'accoglienza in tempi brevi a chi ha già sofferto abbastanza", così la deputata ligure del Partito Democratico Valentina Ghio dopo che alla Geo Barents è stato assegnato il porto di Spezia, costringendo le persone a bordo a tre giorni di navigazione in più in condizioni marine meteo avverse.