"Come gruppo LeAli a Spezia abbiamo sempre visto con favore la crescita di pubblici esercizi, locali e ristoranti nel nostro centro storico quali fattori di rivitalizzazione di vie e piazze oltre che in quanto attività positivamente impegnate nel tessuto microeconomico cittadino. Nel corso degli ultimi anni vi è stata però una proliferazione incontrollata di aperture che, come abbiamo denunciato più volte, non è stata accompagnata da interventi di pianificazione urbanistica e commerciale da parte della Giunta Peracchini.
È infatti sotto gli occhi di tutti che la rete commerciale del nostro centro storico si sta trasformando progressivamente in una sorta di "mangiatoia, a discapito di un'offerta commerciale, artigianale e di servizi più variegata e maggiormente attrattiva per i residenti ed i turisti." Così Roberto Centi e Patrizia Flandoli, LeAli a Spezia, che continuano: "In questi giorni però c'è in ballo una ulteriore novità, con una regolamentazione estensiva dei dehor varata dall'Amministrazione in carica e che è al vaglio della competente commissione consiliare. La scelta della Giunta è chiara ed e' finalizzata a non porre alcun limite alla concessione di spazi pubblici per i dehor. Con la variazione proposta al vigente regolamento salterà anche il limite da tempo in uso che vincolava le autorizzazioni del suolo pubblico a non superare il 30% della superficie interna dei locali. Noi non siamo d'accordo su questa linea di totale deregulation e di aumento senza limiti degli spazi concessi a bar e ristoranti. Vogliamo continuare a sostenere le attività di pubblico esercizio, ma senza eccessi e salvaguardando nel contempo i giusti diritti dei residenti e dei cittadini tutti."
Precisano Canti e Flandoli: "Già oggi troppe zone del centro storico sono costellate di mega dehor, installati su pedane e rivestimenti in plexiglas, che hanno ridotto gli spazi liberi per l'uso pubblico da parte della collettività e che hanno eliminato anche diversi stalli per parcheggi auto. In non pochi casi si tratta di strutture fisse di particolare ingombro, che hanno di fatto oscurato la visibilità di attività commerciali "diverse" e che non sempre rispondono a criteri di qualità nell'allestimento dell'arredo urbano. Basta girare per il centro, da piazza Garibaldi a via Prione, da piazza S. Agostino a tutto il quartiere del Torretto sino a via Sapri per rendersi conto che la deregulation nelle concessioni del suolo pubblico, varata nel periodo post pandemia e giustificata inizialmente per consentire una ripresa di queste attività economiche, ora meriterebbe un ripensamento: altro che una ulteriore estensione delle concessioni a chiunque ne faccia richiesta."
Concludono i Consiglieri comunali: "Abbiamo posto con forza questi temi in seno alla competente commissione consiliare ed abbiamo chiesto e preteso di allargare il confronto, ascoltando in prima istanza le associazioni di categoria del commercio che verranno audite oggi stesso. Ribadiremo loro di avere a cuore gli interessi della libera impresa e degli operatori del settore, ma non per questo intendiamo penalizzare tutti coloro che abitano o frequentano il nostro centro storico."
