Dopo un percorso politico come sindaco di Sarzana, dal '94 al 2005, e una carriera come consigliere regionale per cui ha ricoperto il ruolo di assessore allo sviluppo economico, al commercio e alla tutela dei consumatori, oggi Renzo Guccinelli annuncia una nuova candidatura a sindaco per le prossime elezioni amministrative. Aveva lasciato definitivamente il Partito Democratico nel 2020, quando prendendone le distanze aveva dichiarato “guarderò sempre al PD con rispetto e attenzione perché resto orgoglioso di far parte dei fondatori”.
La sua è una candidatura “ponderata e pensata” ha detto questa mattina, "in un periodo in cui la politica e le amministrazioni vivono delle grandi difficoltà una persona con la mia esperienza può essere utile”.
"È un periodo drammatico, fatto di incertezza, quello che sta vivendo la politica, e l’unico modo per contrastare le destre è fare un’opposizione inclusiva e democratica". Annuncia così una candidatura civica, il cui intento è quello costruire una forte alleanza, il più vasta possibile, aperta anche ai partiti di centro sinistra, mettendo in atto una campagna elettorale basata sul dialogo, nella quale proporrà contenuti e idee, introducendo proposte per rilanciare la città di Sarzana, e discostandosi da quella che è oggi una forza delle campagne elettorali, la disumanizzazione dell’avversario. Si baserà sulla “collaborazione, il dialogo, l’incontro e lo scontro”, ha detto.
Quello di oggi è un appello a tutto il mondo della sinistra diffusa, quella del progressivismo, per cercare l’appoggio anche dei movimenti partecipativi e del mondo della cultura con cui vuole dialogare e trovare un punto d’incontro. La sua sarà una lista fatta di giovani, a cui affiancarsi e con cui lavorare.
Vuole mettere in campo un’alleanza civica basata su piani concreti, pensati, ridefinendo progetti da introdurre per un buon funzionamento della città di Sarzana, piani d’intervento che puntino a “smettere di basarsi sull’improvvisazione e la soluzione temporanea, per creare un futuro più concreto”.
Tocca il tema della sanità, ribadendo "la necessità di riproporre al centro della vita sociale il problema ospedaliero, la cui forza del sistema risiede nella qualità degli assesti sanitari, che affrontano una grave crisi". Passa poi all’urbanistica, -"un sistema che va ricreato, per il quale bisogna iniziare a pensare ad un piano regolatore ponderato, chiamando in causa il tema della crisi climatica e ambientale, che deve essere la base dai cui partire per pensare i nuovi progetti". Infine, parlando del tema della sicurezza “che non si basa solo sull’installazione di telecamere” aggiunge, la necessità di ampliarlo alla sicurezza sociale, del vivere comune e della sicurezza sul lavoro.
L’idea che propone è quella di un comune aperto, annunciando “se tornerò a fare il sindaco la mia porta sarà aperta a tutti”, aggiungendo “perché in una città così piccola c’è la necessità di creare un sistema di confronto diretto con i cittadini”.
Il suo programma è quindi tutto da definire, da pensare insieme alle persone e alle altre forze politiche che vorranno mettersi in gioco insieme. Pur non disconoscendo la sua militanza passata nel PD e dichiarando che un eventuale appoggio del partito alla sua lista civica sarebbe più che gradito, vuole comunque ampliare il dialogo e trovare un accordo insieme ad una comunità di persone che credono negli stessi obiettivi.
Inizierà così dalle prossime settimane il confronto con i partiti, le associazioni, le persone, soffermandosi fra i quartieri e capendone le problematiche, per ricavarne poi un piano d’azione da cui trarre le indicazioni programmatiche da definire.