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Cinghiali alla Maggiolina, Ugolini (M5S): "Ricollocarli in zone protette, salvandoli da una fine cruenta" In evidenza

"Inaccettabile quanto prospettato da Regione"

 

"Trovare subito una soluzione incruenta per i nove cinghiali rinchiusi nel parchetto della Maggiolina: vanno ricollocati, permettendo loro di vivere e non di andare incontro a un destino crudele".

 

Lo dichiara il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini.

 

"Inaccettabile infatti quanto prospettato da Regione: movimentare e spostare i sette esemplari piccoli in una Zac (Zona addestramento cani) per farli sbranare dai cani o in un'azienda faunistico venatoria, dove diverrebbero - a pagamento - bersagli da tiro, non solo è grottesco ma va contro quanto l'Italia, nel suo programma per l'eradicazione della Peste Suina Africana, ha presentato alla Commissione Europea il 31 giugno 2021, dove viene esplicitamente dichiarato il divieto di introdurre i cinghiali nelle Zac, mentre non risulta affatto vietato il trasferimento degli animali in ambienti sicuri".

 

Preoccupato in merito anche il deputato del M5S Roberto Traversi, che fa sapere: "Giunge voce di un abbattimento dei cinghiali all'interno del parco: se questa informazione fosse confermata, sarebbe eticamente inaccettabile e crudele".

 

"In effetti, non si sa che fine faranno i due esemplari adulti, per i quali si prospetta pare l'abbattimento – continua Ugolini -. La linea dell'Ufficio Fauna della Regione, che in merito sta interloquendo con Ispra, rischia di compromettere i finanziamenti europei destinati al nostro Paese per l'eradicazione della PSA".

 

"Regione non deve fare altro che correggere il proprio piano regionale per gli interventi urgenti e prevedere la possibilità di permettere il trasferimento dei cinghiali in un rifugio sicuro: la Lega antivivisezione (Lav) ha già individuato una struttura idonea alla loro ricollocazione, dotata di codice stalla e in grado di ottemperare al rispetto di tutte le norme in materia anche in materia di biosicurezza. È situata entro i confini regionali (in provincia di Imperia); in alternativa, è disponibile anche uno spazio privato, sempre dotato di codice stalla e attrezzabile per accogliere cinghiali, nel comune di Spezia. Il tutto avverrebbe senza costi per la collettività, perché se ne farebbe carico l'associazione. Che in merito ha già scritto via Pec a Regione Liguria per proporre tanto le soluzioni quanto le strutture idonee".

 

"Chiediamo dunque a Regione Liguria di permettere alla Lav di portare via i cinghiali, liberare il parco della Spezia, far contenti gli agricoltori, gli animalisti e i cittadini che hanno sensibilità sempre più crescenti verso gli animali. Quanto proposto è una soluzione a costo zero e non si capisce perché Regione non decida, contribuendo così a continuare a tenere chiuso uno spazio cittadino con danni economici anche per il giostraio che lavora nel parco", conclude Ugolini.

 

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