Per la maggior parte degli Spezzini Marola è un transito verso le altre borgate marinare del ponente del nostro golfo. Non ti viene voglia di fermarti perché è dal 1869 che ha perso la sua natura di Borgata marinara, anche se i suoi abitanti non hanno mai smesso di rivendicare un affaccio al mare che potesse in qualche modo ripristinarne la sua natura storica.
Se in passato la necessità del Militare ha soffocato l’attenzione della politica sulle esigenze della cittadinanza marolina, da quando la base militare ha ridotto le sue necessità non utilizzando più molti spazi oggi in apparente abbandono, sono nate diverse associazioni che hanno nel tempo protestato con forza, attirando l’attenzione sul loro problema, confidando sulla possibilità di dismissioni di aree non più necessarie.
Una grande speranza sorse quando il 6 giugno 2017, al termine del suo mandato, l’allora sindaco Massimo Federici firmò con la Ministra della Difesa Pinotti un accordo che prevedeva la consegna alla città di un’area affacciata al mare di circa 5.000,00 m.q., limitrofa allo storico porticciolo di San Vito, ponendo a carico del Comune dei minimi oneri di recinzione e realizzazione di un accesso autonomo.
Da allora nulla di tutto ciò è successo con la completa latitanza del Comune che si è nascosto dietro falsi problemi.
Ieri i rappresentanti del Gruppo Consiliare del PD Dino Falugiani e Andrea Frau, con la presenza di Piera Sommovigo, hanno effettuato un sopralluogo su invito delle Associazioni Murati Vivi, Società di Mutuo Soccorso e Comitato per Marola, con l’apporto del circolo locale del Partito Democratico; erano presenti i loro rappresentanti e numerosi cittadini marolini.
Il Gruppo Consiliare PD e Piera Sommovigo si sono presi l’impegno di riportare l’attenzione del Comune sulla conclusione del percorso che possa consegnare a Marola l’area già concessionata dal Ministero della Difesa, sollecitando l’Amministrazione Municipale ad adempiere ai suoi obblighi sino ad oggi inevasi. E’ necessario che il Comune tratti i suoi cittadini allo stesso modo, prendendosi carico non solo della quotidianità spicciola delle fioriere, ma anche delle necessità della comunità che rivendica i propri spazi di aggregazione ed identitari. In tutto ciò è grande anche la preoccupazione per il progetto Base Blu che porterebbe ad una definiva scomparsa delle speranze del borgo ponentino. Il Comune conosce tale progetto? Ha affrontato i problemi che conseguirebbero alla sua realizzazione? Il Gruppo Consiliare PD si. Sarà sua cura non abbassare l’attenzione anche su tale problema.