Un protocollo per la partecipazione e il confronto nell'ambito del Pnrr e del piano nazionale per gli investimenti complementari e un tavolo di lavoro tra Regione Liguria e le organizzazioni sindacali confederali. Lo ha deliberato la Giunta regionale stabilendo le modalità dello svolgimento di tavoli periodici, sia di settore sia territoriali, sui progetti di investimento e sulle ricadute economiche e sociali, sulle filiere produttive e industriali nonché sull'impatto diretto e indiretto anche nei singoli ambiti territoriali e sulle riforme settoriali in modo da assicurare un confronto costante tra le parti.
“La Liguria si è mossa veloce, in fretta ed è allineata per la ripartenza della Liguria dopo la pandemia e per sfruttare al meglio delle possibilità che ci offre il Pnrr – spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti –. I tavoli di lavoro saranno fondamentali per incrementare quello spirito di collaborazione che ci ha permesso di spiccare nel panorama nazionale prima con il modello Genova ora con il modello Liguria. Turismo, artigianato, immobiliare, crociere, portualità sono tutti i nostri principali settori di traino e crescita che sono ripartiti con slancio per un’occasione straordinaria che siamo pronti a cogliere grazie anche ai fondi del Pnrr”.
Ciascun tavolo sarà convocato con regolarità e potranno essere invitati i rappresentanti delle amministrazioni. Regione Liguria riferirà sull’ attuazione degli interventi, sulle riforme settoriali e sui progetti di investimento, sulle ricadute economiche e sociali, sulle filiere produttive e industriali e riguarderà, in modo preventivo, i profili che hanno una ricaduta diretta o indiretta sulle condizioni di lavoro e sull'occupazione; particolare attenzione sarà data al monitoraggio della transizione digitale, transizione ecologica, occupazione giovanile e femminile, coesione territoriale, inclusione sociale con specifico riferimento alle persone fragili, con disabilità e non autosufficienti; all'utilizzo delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale complementare anche in relazione e sinergia con gli interventi previsti dai Fondi strutturali e di investimento europei e dal Fondo per lo sviluppo e la coesione; alle politiche necessarie ad assicurare processi di riconversione (come automotive, energie rinnovabili, siderurgia, economia circolare, digitalizzazione e sistemi di reti di telecomunicazioni, Pubblica amministrazione) con particolare riferimento alle politiche industriali; agli aspetti che hanno ricaduta diretta o indiretta sul lavoro.