La prima seduta del Consiglio comunale della Spezia, uscito dalle elezioni dello scorso 12 giugno, si apre così come si era chiusa la legislatura precedente, ovvero con la protesta degli OSS ex Coopservice.
Quelli tra li OSS che sono rimasti fuori dal concorso e che non sono ancora stati ricollocati e sono pertanto al momento privi di lavoro, hanno provato ad entrare nella sala del Consiglio comunale. La Polizia Locale, però, li ha contenuti nelle scale, impedendo loro l'ingresso in aula. Non sono mancati momenti di tensione, con gli OSS che hanno sfogato la loro rabbia gridando la propria condizione agli agenti. Non sono mancati gli strali contro il sindaco e la giunta al grido di “Venduti”. Arriva poi la notizia che il sindaco sta incontrando una delegazione dei lavoratori.
In aula, intanto, si apre la seduta, presieduta da Marco Tarabugi, che ben presto, però, deve essere sospesa a causa di problemi tecnici nella registrazione che, per trasparenza, è obbligatoria.
Quando si riprende, si apre il primo dibattito tra maggioranza ed opposizione, con il Consigliere PD Marco Raffaelli che porta l'attenzione sui "Consiglieri delegati", ritenendo che tale figura non sia prevista dallo statuto del Comune della Spezia.
"Non esiste nessun consigliere delegato, si parla di consiglieri incaricati ad approfondire alcune materie": questa la spiegazione data dal Segretario Generale Sergio Sortino.
Una spiegazione, però, che non convince tutti, tanto che lui stesso, poi, assicurerà che sulla questione si interrogherà direttamente il Ministero.
Dopo l'esame "della condizione degli eletti", ovvero una sorta di validazione del risultato delle urne, si passa al punto principale dell'ordine del giorno, ovvero l'elezione del Presidente del Consiglio Comunale.
Non prima, però, di una sospensione per una riunione di maggioranza, chiesta da Fabio Cenerini, che lamenta di aver saputo solo dalla stampa il nome del candidato del centrodestra alla presidenza dell'assemblea cittadina.
Dopo 10 minuti la seduta riprende e si procede alla prima votazione. Si vota a scrutinio segreto ed un consigliere, per essere eletto Presidente, deve ottenere 22 voti, altrimenti si procederà ad una seconda votazione e, se anche questa risultasse senza esito, al ballottaggio tra i due consiglieri più votati.
Ala prima votazione i votanti sono 31, le schede valide 30. Piscopo, il "candidato" della maggioranza, ottiene 17 voti. Non bastano, si va al secondo voto, ma prima ci sono 10 minuti d sospensione per la riunione dei capigruppo di minoranza chiesta dal Consigliere di LeAli Guido Melley.
Alla seconda votazione la minoranza decide di fare un nome e sceglie non un suo eletto, ma un uomo della maggioranza, ovvero Giacomo Peserico. L'esito del voto vede Piscopo sempre a quota 17, mentre sono 14 i voti per Peserico.
Come da regolamento, si va al ballottaggio tra loro due, ovvero i due consiglieri che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze.
Piscopo conferma i 17 voti ottenuti in precedenza, Peserico si ferma a 13.
Salvatore Piscopo è il nuovo Presidente del Consiglio comunale della Spezia. Succede a Giulio Guerri.
Crovara e Raffaelli sono i vice presidenti.
"Voglio ringraziare chi mi ha votato e anche chi, per ragioni di parte, non lo ha fatto. Ma ringrazio soprattutto i cittadini chi mi hanno votato e mi hanno permesso di essere qui. L'incarico di Presidente mi onora e mi gratifica. Mi impegnerò a garantire dialettica democratica ed equilibrio. Quest'aula deve avere al centro il dialogo e il confronto, per migliorare il decoro e il benessere della città. Tutelerò i diritti e le prerogative di tutti i consiglieri, nessuno dovrà sentirsi escluso dalla possibilità di espletare al meglio il proprio mandato".
Piscopo, che era entrato nello scorso consiglio comunale al posto del dimissionario Andrea Costa, è stato eletto consigliere, nelle elezioni del 12 giugno, nella lista del sindaco Peracchini, in quota Noi con l'Italia. Nei giorni scorsi, però, il leader del gruppo, lo stesso Andrea Costa, ha preso le distanze dalla "candidatura" di Piscopo alla Presidenza dell'Assemblea ritenendo che, dato l'apporto dato dal gruppo all'esito elettorale, avrebbe dovuto avere un assessorato.
Da valutare, quindi, anche le conseguenze che questa nomina potrebbe avere all'interno di Noi con l'Italia.