Hanno vinto in tre: l'astensione, Peracchini e la Città.
L'astensione del 50% deve far riflettere tutti. Operatori della politica e semplici cittadini.
Uno spezzino su due non é andato a votare. Gran parte di questi sono i giovani che, empiricamente, non si sono visti ai seggi in coda per votare, se non in minima parte nella tarda serata di domenica, cotti e ustionati dopo la giornata al mare.
Eppure sui social, il canale comunicativo preferito dai giovani, tutti hanno detto la loro, commentato, messo "like".
Ma di perdere mezz'ora per andare a votare in una calda domenica estiva, dopo aver fatto le 5 del mattino la sera prima, non é stata la priorità tra la maggioranza dei ragazzi, ancora euforici per la conclusione dell'anno scolastico.
Peccato perché le scelte di oggi riguardano soprattutto loro ed il loro futuro.
Ha vinto Peracchini. Anzi, ha stravinto. Con le sue liste ha preso più voti di tutti gli altri partiti nazionali messi insieme (LEGA, FDI, FI, UDC).
Ora potrà governare la città senza grossi vincoli.
Ha vinto la Città.
Si. Perché chiunque altro (o altra) fosse stato eletto avrebbe impiegato, dei 5 anni di governo, il primo per capire come funziona l'apparato comunale e per conoscere le persone e le funzioni precise di ogni dipendente. L'ultimo anno per la campagna elettorale per essere rieletto.
Invece Peracchini è al suo secondo mandato ed è libero.
Già stamani era nel suo ufficio lavoro.
Dopo essere stato, nel 2017, il sindaco della svolta storica della città verso il centrodestra, oggi ha la possibilità, con la forza ottenuta dal personale consenso elettorale, di diventare un grande sindaco della storia della città.
Dovrà, però, fare una squadra di persone competenti, laboriose, proattive e, soprattutto, innamorate della città.
E dovrà essere il sindaco anche di quelli che non hanno votato o che non "lo" hanno votato, che insieme fanno il 75% dei cittadini.
Da cittadino auguro ogni bene a Pierluigi Peracchini ed alla città.
Paolo Pazzaglia
candidato sindaco Spezia al Centro