Impegno improrogabile della mia giunta sarà rendere Spezia maggiormente accessibile e abbattere le barriere architettoniche che ancora oggi rendono la nostra città difficile da vivere per le persone con disabilità motoria.
Non è più accettabile vedere marciapiedi senza pedane, buche che impediscono il transito, bagni per disabili utilizzati come sgabuzzini e spiagge non attrezzate per l’accesso dei soggetti disabili. Queste persone hanno il diritto di vivere la nostra città, socializzare, lavorare e godere di ciò che può offrire senza che questo si trasformi in un’avventura senza fine. E in questi 5 anni non è stato fatto nulla.
Che la giunta Peracchini abbia totalmente fallito sul piano dell’abbattimento delle barriere architettoniche l’ha affermato nei giorni scorsi anche Mauro Bornia, presidente della Consulta Disabili Provinciale e consigliere della Consulta regionale che ha definito pericoloso, per chi è in sedia a rotelle, muoversi in molte aree della città, soprattutto nelle periferie.
Ma le barriere architettoniche non sono il solo problema da affrontare per i diversamente abili.
Per riportare al centro del dibattito politico locale le tematiche sull’inclusione scolastica, sociale e lavorativa dei soggetti con disabilità, sono necessari alcuni interventi strutturali che richiedono maggiori investimenti per il servizio di assistenza scolastica specialistica che possano garantire da una parte il diritto allo studio, dall’altra la continuità e la stabilità lavorativa ed economica di decine di educatori e di educatrici che tutti i giorni, insieme agli insegnanti, lavorano per dare a tutti la possibilità di crescere a scuola.
I giovani con disabilità incontrano ancora troppi ostacoli quando cercano di confrontarsi con il mercato del lavoro anche se le conoscenze attuali e le professionalità specifiche possono essere un valido supporto per aiutare le persone con disabilità a disporre di livelli crescenti di competenze.
Un problema di metodo e di volontà e, certo, di sensibilità.
Anche il sostegno scolastico non è garantito a sufficienza, né gestito al meglio. Troppi i bambini a carico di ciascun professionista, troppe le famiglie in attesa di certificazioni per i loro figli. Anche in questo caso il sindaco non ha fatto alcuna pressione nei confronti della Regione e a rimetterci sono quei bambini che avrebbero bisogno di maggiore aiuto e cura quotidiana.
Piera Sommovigo
candidata sindaco del centrosinistra