Da oltre vent’anni si occupa di progettazione europea, di eventi e di promozione del territorio presso l’Azienda Speciale della Camera di Commercio, ora Laura Parducci ha deciso di impegnarsi in prima persona in politica e di candidarsi al Consiglio comunale della Spezia nella lista del Partito Democratico, che sostiene la candidata sindaco Piera Sommovigo.
Nella nostra intervista spiega lo spirito con il quale si candida ed i suoi principali obiettivi.
Laura Parducci, questa è la sua prima esperienza da candidata in Consiglio Comunale per il Partito Democratico, come la sta vivendo?
Sono i primi dieci giorni di campagna elettorale. Intorno a me sento entusiasmo e molta curiosità. Le persone hanno voglia di confrontarsi, di raccontare la propria esperienza e il loro punto di vista sulla città. Il confronto è decisamente la parola chiave di queste giornate.
Qual è il contributo che si sente di dare se dovesse essere eletta?
Da più di vent’anni mi occupo di progettazione Europea, programmazione di strumenti regionali ed europei, di eventi e di promozione del territorio presso l’Azienda Speciale della Camera di Commercio.
La mia esperienza professionale mi ha dato modo di confrontarmi quotidianamente con i cicli di sviluppo economico che hanno interessato la nostra città negli ultimi due decenni, ma anche di conoscere altre realtà europee decisamente più virtuose dalle quali ho potuto acquisire buone prassi.
L’economia del mare, le tecnologie duali, il turismo, l’agricoltura e la formazione sono solo alcuni dei temi su cui ho concentrato la mia attività professionale e di studio in questi anni.
Accennava ai temi legati ai finanziamenti europei e alla programmazione. Quali sono gli ambiti nei quali pensa che vada riposta maggiormente l’attenzione?
I temi a cui faccio riferimento sono quelli della digitalizzazione per una pubblica amministrazione efficiente e vicina ai cittadini anche in modo partecipativo; poi penso al commercio (in passato mi sono occupata di molti piani del commercio per diversi comuni della provincia) che necessita di un censimento dei fondi sfitti, per responsabilizzare i proprietari in sinergia con le associazioni di categoria e di un piano di rilancio che passi dal tema dei parcheggi alla promozione. E poi il tema del turismo, che non può non essere visto in maniera sostenibile; penso serva un piano terrioriale di promozione congiunta… Esistono ingenti somme di finanziamenti europei e ritengo che ad oggi non si sia fatto abbastanza per cogliere queste opportunità.
Grazie al mio lavoro ho partecipato attivamente alla stesura del nuovo Piano attuativo Regionale del Programma GOL, Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, che tanto ha voluto il Ministro Orlando… credo che anche su questo tema si possa fare molto per sensibilizzare i giovani attraverso la rete degli sportelli territoriali dove le amministrazioni comunali sono pienamente coinvolte, e non ultimo sul tema dei patti territoriali per il lavoro (vedi nautica ed economia del mare).
Quindi ritiene che occupazione giovanile e tutela delle fasce deboli siano obiettivi che si possono raggiungere?
Si devono raggiungere! Una città inclusiva tutela prima di tutto chi è in difficoltà. L’assistenzialismo è inefficace se non è sostenuto da una formazione adeguata e da percorsi formativi e da un’efficace attività di incrocio domanda e offerta di lavoro.
Cosa si aspetta da questa tornata elettorale?
Difficile oggi fare un pronostico. La sensazione che ho io, ma non solo, è che nel tessuto cittadino ci sia molto fermento. Il risultato sarà incerto sino all’ultimo, per questo continueremo ad andare casa per casa e fra la gente. Per noi la politica è anche questa. Slogan e annunci senza concretezza non ci interessano. In inglese i pubblici dipendenti si chiamano “Civil servant”, cioè a servizio della comunità! Intendo così il mio lavoro e il mio impegno in politica, cercando di farmi carico delle esigenze e dei problemi che mi raccontano le imprese in ambito lavorativo e maggiormente dei cittadini in ambito politico.