"Il 2 aprile, il Prefetto della Spezia ha emanato il decreto che indice i comizi elettorali per le Comunali del prossimo 12 giugno alla Spezia. Da tale data - spiega il Consigliere comunale del PD Marco Raffaelli - inizia il divieto per i Comuni, sancito dall'art. 9 della legge n. 28/2000, "di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed INDISPENSABILI per l'efficace svolgimento delle proprie funzioni". Le amministrazioni, quindi, devono astenersi non solo dalle manifestazioni volte ad appoggiare le liste o i candidati impegnati nel confronto elettorale (propaganda elettorale in forma diretta), ma anche da tutti gli interventi che, avendo come finalità principale la promozione dell'immagine politica o dell'attività istituzionale dell'ente, favoriscano una rappresentazione positiva o negativa di una determinata opzione elettorale (propaganda elettorale in forma mediata)".
"Si intende così evitare - sottolinea Raffaelli - che l'attività di comunicazione realizzata dalle amministrazioni durante questo periodo "sensibile" possa sovrapporsi ed interagire con l'attività propagandistica svolta dalle liste e dai candidati, dando vita ad una forma parallela di campagna elettorale, sottratta a qualsiasi tipo di regolamentazione. Secondariamente, il divieto è diretto ad impedire il consolidarsi di un vantaggio elettorale a favore dei politici uscenti nei confronti degli sfidanti".
Alla luce di questo, il Consigliere comunale prende in considerazione un fatto che racconta così: "In periodo successivo alla convocazione dei comizi, e dunque interdetto alla comunicazione istituzionale, sulle pagine dei quotidiani locali sono comparse inserzioni a pagamento - connotate dallo stemma del Comune della Spezia, e quindi ascrivibili agli organi di comunicazione dell'Ente - in cui si raffrontano le aliquote fiscali con quelle degli altri comuni Capoluogo della Regione, o quella in cui vengono enunciati gli interventi a favore delle famiglie ed il relativo onere".
"Tali inserzioni, dal contenuto smaccatamente propagandistico - commenta Raffaelli - palesano un utilizzo della comunicazione istituzionale (e quindi a spese dei cittadini) totalmente contrario alla lettera ed allo spirito della disciplina legale, in vigore a far data dall'indizione dei comizi elettorali. É con tutta evidenza un'iniziativa reiterata che ha l'esclusiva finalità di promuovere l'immagine politica e l'attività istituzionale dell'ente, favorendo una rappresentazione positiva dell'opzione elettorale in favore della maggioranza uscente, e dunque costituendo propaganda elettorale in forma mediata.
Non si può certamente obiettare che si verserebbe in uno dei casi eccezionali in cui la sopracitata disciplina è derogabile, ovvero quando le comunicazioni sono "indispensabili per l'efficace svolgimento delle funzioni dell'ente".
Il Consigliere comunale ha pertanto depositato una interpellanza tramite la quale chiede al sindaco e all'amministrazione di cessare immediatamente simili pubblicazioni e a quanto ammonta la somma spesa per inserzioni di quel tipo. Chiede inoltre, agli uffici legali dell’Ente, quali sarebbero le sanzioni comminate nei confronti del Comune in caso di appurata violazione della normativa da parte degli Organi competenti, nel caso in cui fosse fatto un esposto.
Qui sotto è possibile scaricare il testo completo dell'interpellanza.