Dopo aver volutamente escluso AvantInsieme e Più Europa dalla scelta del candidato sindaco, dopo aver boicottato la nostra reiterata proposta di indire elezioni primarie, attraverso le quali avremmo ottenuto un candidato forte, condiviso e legittimato dai cittadini, ora ci viene chiesto anche dal PD, oltre che dalla stessa candidata, di entrare nella coalizione che sostiene Piera Sommovigo.
Cogliamo in questa richiesta l’ammissione e il riconoscimento degli errori fin qui compiuti per aver voluto perseverare nel ragionare all’interno del perimetro della cosiddetta lista Sansa, che alle ultime elezioni regionali ha rimediato una sonora e pesante sconfitta.
Noi di Avantinsieme e Più Europa abbiamo a cuore il futuro di questa Città; siamo convinti che l’attuale giunta non sia stata in grado di cogliere e tanto meno di valorizzare le tante opportunità offerte dal nostro territorio, essendosi limitata durante il mandato al piccolo cabotaggio politico e alla ordinaria amministrazione. Siamo pertanto consapevoli che la città abbia bisogno di un radicale cambio di passo. Ma per poter aderire alla tardiva richiesta del PD e a quella della candidata abbiamo deciso di riportare di seguito alcuni punti politici e programmatici per noi irrinunciabili.
Riteniamo intanto indispensabile che ci venga riconosciuta pari dignità politica, ricordando che nelle precedenti elezioni amministrative AvantInsieme da sola è risultata la seconda forza del centro sinistra per voti e consenso popolare. Dovrà quindi essere recuperata la visibilità perduta in questi mesi di gratuito ostracismo nei nostri confronti. Perché le forze civiche e riformiste sono espressione di istanze e posizioni politiche ben presenti e diffuse nella nostra Città
Noi non vogliamo una decrescita infelice per la nostra città; non vogliamo che Spezia diventi una città per pensionati, ridotta a cinquanta-sessantamila abitanti; una appendice cadente e povera delle Cinque Terre.
Al contrario, abbiamo in mente una città che utilizzi tutte le sue potenzialità di crescita - tutte le frecce del proprio arco - per creare buona e piena occupazione, sostenere lo sviluppo di nuove possibilità d’impresa e valorizzare le attività storicamente presenti in campo militare e civile (OTO Melara, Fincantieri, TMI, MBDA, ASG, Imprese della nautica...) e il loro importantissimo indotto fatto da tante piccole e medie imprese.
Vogliamo una città che crei ed attragga lavoro di qualità per i suoi giovani: si dovrà dare vita ad un tessuto economico vitale in grado non solo di mantenere qui i propri cervelli, ma di attirarne da fuori come accadde in un lontano passato a cavallo tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.
Per ottenere tutto ciò riteniamo sia necessario:
1. ristabilire un rapporto collaborativo e non di scontro con la Marina Militare, dando vita ad un NUOVO PATTO TRA CITTÀ E MARINA mirato a consolidare la storica presenza di questa Forza Armata con tutte le sue funzioni, ridisegnandone la presenza sul territorio, allo scopo di valorizzare le aree e le strutture che risulteranno non più utili alla difesa nazionale, attraverso progetti pubblico-privato che coinvolgano direttamente o indirettamente per le loro ricadute il nostro settore industriale. Ad esempio, l’area delle vasche di San Vito e quella del campo in ferro dovranno essere bonificate e recuperate per uso urbano, produttivo, nautico e turistico. In questo contesto sarà altresì possibile individuare le soluzioni per rispondere alle esigenze sociali dei cittadini di Marola.
2. Sostenere ed implementare Sea Future e tutte le altre iniziative utili a sottolineare La Spezia come città del mare, dell’ambiente marino e della difesa marittima. Si tratta di inserire l'azione politica all'interno della dimensione storica della Spezia, che ebbe una seconda nascita con la creazione dell'arsenale e del tessuto urbanistico ed industriale circostanti. L’esigenza di radicare e non di demolire il settore difesa è resa ancor più necessaria dal conflitto russo ucraino iniziato con l’aggressione della Russia verso un Paese sovrano e contro un popolo fratello. Questa esigenza è anche sentita tale dalla maggioranza dei nostri concittadini.
3. Favorire la crescita e lo sviluppo tecnologico delle imprese legate ai settori della difesa e della cantieristica sia nautica che navale in modo sinergico. In questo caso la città dovrà avere una classe politica all'altezza, capace cioè di coordinare, supportare, armonizzare l’attività imprenditoriale privata favorendo l'insediamento di imprese ad alta tecnologia e con una ricaduta occupazionale specializzata, agendo in modo che le piccole imprese abbiano facile accesso al credito e ai centri di formazione.
4. SANITÀ: l’obiettivo deve essere garantire ai cittadini il più elevato livello possibile di salute, potenziare quindi la rete territoriale e realizzare il nuovo ospedale del Felettino con tutti i soldi pubblici che sono e saranno disponibili, evitando qualsiasi tipo di privatizzazione.
5. sostenere le attività commerciali e turistiche, non solo per superare l’attuale periodo di crisi, ma anche per consolidarne la presenza e per favorirne la crescita, in particolare delle piccole e medie attività di vendita, mantenere il commercio di vicinato come funzione vitale della vita di quartiere e delle piccole frazioni.
NON FRAPPORRE OSTACOLI MA RICERCARE E CREARE OPPURTUNITA', VALORIZZARE MERITO E COMPETENZA: questo deve essere il nostro metodo di azione politica.
Da anni sosteniamo, per esempio, che l'area ENEL di Vallegrande dovrà essere riconvertita per ospitare insediamenti dl centri di ricerca finalizzati allo sviluppo di attività legate ai nuovi modi di produrre energia: idrogeno verde e rinnovabili.
Analogamente per il Settore portuale e turistico crediamo che si debba lavorare per favorire la piena realizzazione del PRP, sia per la parte mercantile sia per quella passeggeri, in particolare realizzando il nuovo molo delle crociere e destinando l’intero primo bacino alla funzione turistico/crocieristica e ad uso urbano. Realizzare subito la già prevista elettrificazione delle banchine per consentire alle navi di spegnere i motori di bordo.
La stazione marittima non dovrà essere un ennesimo corpo estraneo ma un punto di contatto tra la città e il mare sia dal punto di vista turistico ambientale, sia da quello economico. Bisogna creare opportunità, non muri.
Parallelamente alla sua realizzazione dovrà essere eseguita la bonifica del golfo sia dal punto di vista degli scarichi fognari, che andranno definitivamente eliminati e convogliati al depuratore entro i primi due anni di mandato, sia dal punto di vista delle stratificazioni dovute ad inquinanti depositatisi con gli anni, eseguendo le bonifiche ed i dragaggi necessari.
Crediamo che si debba mirare a fare ritornare La Spezia alla sua antica bellezza. E questo lo si può fare favorendo una crescita culturale complessiva che investa anche il modo con cui si fa edilizia, promuovendo la ristrutturazione, la ricostruzione e la ricucitura urbanistica, riducendo al minimo l’ulteriore consumo di suolo pubblico, in particolare in città e nelle colline, attuando solo il completamento della Città già urbanizzata.
Vogliamo una città davvero smart in particolare nel settore dei trasporti: bisogna creare una rete integrata che comprenda sia il trasporto via mare all'interno del golfo che quello su bus. Sfruttare il binario ferroviario della stazione marittima per ottenere una metropolitana di superficie che colleghi la città da levante a ponente e con il centro città, e collegare anche Santo Stefano, Sarzana e gli altri centri cercando di ridurre il congestionamento della limitata rete stradale. Dobbiamo fare di Spezia il capoluogo anche economico della provincia, capace di interagire positivamente con il resto del territorio per crescere tutti insieme, superando sterili ed anacronistici campanilismi.
Vogliamo che la città diventi un centro di cultura scientifico tecnologica, dando vita ad una sinergia tra polo universitario, reti museali e settori produttivi e turistici.
Il futuro incalza, le scelte dei prossimi anni saranno fondamentali per capire quali realtà locali saranno competitive e quali rimarranno escluse dalle sfide del mondo globale. Per questo chiediamo una rigenerazione della classe politica locale, privilegiando merito competenza ed esperienza professionale, escludendo dagli incarichi politico-amministrativi tutti coloro che fecero parte delle passate giunte, al pari di chi ha ricoperto incarichi nelle partecipate pubbliche
La preoccupante situazione di guerra in Europa ci impone di compiere scelte nette, anche sui temi generali del nostro Paese, come nella politica estera: per questo non potremmo stare in una coalizione assieme a chi in modo più o meno ambiguo, ponesse sullo stesso piano aggressore ed aggredito; assieme a chi ancora tentenna sulla scelta atlantica compiuta dal nostro Paese; assieme a chi pretenderebbe una resa incondizionata dell'Ucraina in nome di una pace che sembra essere dettata più da interessi personali o da nuovi e vecchi pregiudizi ideologici, che dal reale desiderio di cessazione del conflitto.
Coord. AvantInsieme
Coord. Più Europa